Il contributo intende analizzare l’attesa sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea nel caso C-281/22 con cui, in materia di autorizzazione delle indagini transfrontaliere dell’EPPO, il raggio del controllo nello Stato membro del procuratore europeo delegato che presta assistenza è stato limitato alle sole questioni procedurali relative all’esecuzione delle misure investigative. Ne consegue che la loro legalità e proporzionalità potranno essere verificate solo nello Stato del procuratore europeo delegato incaricato del caso. Dopo un generale inquadramento della domanda pregiudiziale, il contributo passa in rassegna i diversi argomenti proposti dalla Corte a sostegno della sua interpretazione dell’art. 31 del regolamento EPPO, soffermandosi in particolare sull’analogia tracciata tra le indaginitransfrontaliere della Procura europea e gli strumenti di cooperazione giudiziaria in materia penale. Infine, il contributo evidenzia i risvolti della decisione sui diritti fondamentali della persona, espone le numerose incertezze determinate dai silenzi della Corte e pronostica i possibili scenari futuri per una loro risoluzione.
Gibelli, N. (2024). Sui controlli giurisdizionali nelle indagini transfrontaliere dell’EPPO: una prima lettura della sentenza C-281/22 della Corte di Giustizia dell’Unione europea. SISTEMA PENALE, 3/2024, 31-46.
Sui controlli giurisdizionali nelle indagini transfrontaliere dell’EPPO: una prima lettura della sentenza C-281/22 della Corte di Giustizia dell’Unione europea
Nicolò Gibelli
2024
Abstract
Il contributo intende analizzare l’attesa sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea nel caso C-281/22 con cui, in materia di autorizzazione delle indagini transfrontaliere dell’EPPO, il raggio del controllo nello Stato membro del procuratore europeo delegato che presta assistenza è stato limitato alle sole questioni procedurali relative all’esecuzione delle misure investigative. Ne consegue che la loro legalità e proporzionalità potranno essere verificate solo nello Stato del procuratore europeo delegato incaricato del caso. Dopo un generale inquadramento della domanda pregiudiziale, il contributo passa in rassegna i diversi argomenti proposti dalla Corte a sostegno della sua interpretazione dell’art. 31 del regolamento EPPO, soffermandosi in particolare sull’analogia tracciata tra le indaginitransfrontaliere della Procura europea e gli strumenti di cooperazione giudiziaria in materia penale. Infine, il contributo evidenzia i risvolti della decisione sui diritti fondamentali della persona, espone le numerose incertezze determinate dai silenzi della Corte e pronostica i possibili scenari futuri per una loro risoluzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


