Anche le prime stime dei principali aggregati economici dell’agricoltura regionale, realizzate sulla base delle informazioni contenute nella banca dati contabili e secondo una metodologia messa a punto e consolidata negli anni da parte dell’Osservatorio agro-alimentare della regione stessa, con riferimento ai ricavi delle aziende agricole emiliano-romagnole, confermano i risultati negativi del 2009. I primi dati disponibili evidenziano infatti una netta flessione dei ricavi che sono ammontati a poco meno di 3,9 miliardi di euro ed hanno fatto registrare una riduzione, rispetto all’anno precedente, del 6,5% (pari a circa 270 milioni di euro). Anche i costi intermedi si riducono leggermente, ma non in modo tale da compensare la più ampia flessione dei ricavi, dando luogo ad una pesante compressione dei margini di redditività. Nel 2009, infatti, il valore aggiunto dell’agricoltura emiliano-romagnola è risultato pari a 1.845 milioni di euro; facendo segnare una corposa flessione rispetto sia al 2008 (–11,4%), che al 2007 (-19,9%). I risultati, in termini di reddito aziendale, sono stati particolarmente negativi per le aziende viticole, frutticole e specializzate in seminativi, mentre risultano leggermente positivi per le aziende che allevano bovini. In Emilia-Romagna, dopo i buoni risultati del biennio 2007-2008, l’andamento nel 2009 della produzione lorda vendibile ha fatto registrare una netta flessione (-6,2%), anche se inferiore a quella nazionale (-9%). Il valore della produzione agricola si è quindi attestato a poco meno di 3,7 miliardi di euro, con una riduzione di circa 250 milioni di euro rispetto al 2008. Le quantità prodotte invece si sono mantenute abbastanza stabili, con un leggero aumento dell'1%, mentre i prezzi si sono ridotti in modo notevole per molte produzioni agricole. La stima della redditività delle aziende agricole per il 2009 evidenzia un forte peggioramento dei risultati economici. Si è infatti osservato un calo del valore della produzione del 6,5% rispetto all’anno precedente. Le aziende, per contro, sono riuscite a comprimere i consumi intermedi nella misura dell’1,5% per l’effetto combinato di una riduzione consistente dei costi per i prodotti energetici (-7,7%), cui ha corrisposto un più basso incremento dei costi per i mezzi tecnici. Il valore aggiunto, indicatore della nuova ricchezza prodotta, ha pertanto fatto segnare un peggioramento del 15% rispetto al 2008. Le aziende sembrano aver inoltre patito un aumento dei costi per la remunerazione del lavoro e per gli oneri contributivi, oltre ad un lieve aumento dei costi per gli affitti (+2,3%). Il reddito netto aziendale, in conseguenza di tali andamenti, ha registrato un calo di oltre il 24%, attestandosi su valori notevolmente al di sotto dei redditi di riferimento per unità di lavoro nei settori extra-gricoli. I suddetti andamenti sono comuni alla maggioranza degli ordinamenti che caratterizzano l’agricoltura della regione, pur con diversi gradi di intensità in relazione ai differenti indirizzi produttivi.
C. Brasili, A. Bertazzoli, S. Bertuzzi, R. Ghelfi (2010). Produzione e redditività del settore agricolo. RIMINI : Maggioli Editore.
Produzione e redditività del settore agricolo
BRASILI, CRISTINA;BERTAZZOLI, ALDO;GHELFI, RINO
2010
Abstract
Anche le prime stime dei principali aggregati economici dell’agricoltura regionale, realizzate sulla base delle informazioni contenute nella banca dati contabili e secondo una metodologia messa a punto e consolidata negli anni da parte dell’Osservatorio agro-alimentare della regione stessa, con riferimento ai ricavi delle aziende agricole emiliano-romagnole, confermano i risultati negativi del 2009. I primi dati disponibili evidenziano infatti una netta flessione dei ricavi che sono ammontati a poco meno di 3,9 miliardi di euro ed hanno fatto registrare una riduzione, rispetto all’anno precedente, del 6,5% (pari a circa 270 milioni di euro). Anche i costi intermedi si riducono leggermente, ma non in modo tale da compensare la più ampia flessione dei ricavi, dando luogo ad una pesante compressione dei margini di redditività. Nel 2009, infatti, il valore aggiunto dell’agricoltura emiliano-romagnola è risultato pari a 1.845 milioni di euro; facendo segnare una corposa flessione rispetto sia al 2008 (–11,4%), che al 2007 (-19,9%). I risultati, in termini di reddito aziendale, sono stati particolarmente negativi per le aziende viticole, frutticole e specializzate in seminativi, mentre risultano leggermente positivi per le aziende che allevano bovini. In Emilia-Romagna, dopo i buoni risultati del biennio 2007-2008, l’andamento nel 2009 della produzione lorda vendibile ha fatto registrare una netta flessione (-6,2%), anche se inferiore a quella nazionale (-9%). Il valore della produzione agricola si è quindi attestato a poco meno di 3,7 miliardi di euro, con una riduzione di circa 250 milioni di euro rispetto al 2008. Le quantità prodotte invece si sono mantenute abbastanza stabili, con un leggero aumento dell'1%, mentre i prezzi si sono ridotti in modo notevole per molte produzioni agricole. La stima della redditività delle aziende agricole per il 2009 evidenzia un forte peggioramento dei risultati economici. Si è infatti osservato un calo del valore della produzione del 6,5% rispetto all’anno precedente. Le aziende, per contro, sono riuscite a comprimere i consumi intermedi nella misura dell’1,5% per l’effetto combinato di una riduzione consistente dei costi per i prodotti energetici (-7,7%), cui ha corrisposto un più basso incremento dei costi per i mezzi tecnici. Il valore aggiunto, indicatore della nuova ricchezza prodotta, ha pertanto fatto segnare un peggioramento del 15% rispetto al 2008. Le aziende sembrano aver inoltre patito un aumento dei costi per la remunerazione del lavoro e per gli oneri contributivi, oltre ad un lieve aumento dei costi per gli affitti (+2,3%). Il reddito netto aziendale, in conseguenza di tali andamenti, ha registrato un calo di oltre il 24%, attestandosi su valori notevolmente al di sotto dei redditi di riferimento per unità di lavoro nei settori extra-gricoli. I suddetti andamenti sono comuni alla maggioranza degli ordinamenti che caratterizzano l’agricoltura della regione, pur con diversi gradi di intensità in relazione ai differenti indirizzi produttivi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.