La cura di sé come pratica di libertà e di sviluppo umano

La cura, scrive Heidegger, permette all’essere umano «il suo diventare ciò che può essere». In questo pro-iettarsi, essa diventa mezzo per comprendersi e liberarsi e per realizzare le proprie autentiche possibilità esistentive. In tal senso, si rivela nella relazione con se stessi e si fa conoscenza che è al contempo consapevolezza di sé e del senso del proprio essere. Tale conoscenza necessita di una pratica che Mortari individua nell’educazione al pensare e al pensarsi. Un processo che diviene possibile se si individua nel maestro, scriveva Foucault, quella figura pronta ad «impegnarsi a prendersi cura di quella cura che ognuno deve avere per se stesso». Il contributo intende esplorare il potenziale capacitante che la relazione educativa racchiude in quanto motore di sviluppo umano e strumento per promuovere ben-essere attraverso la promozione di competenze cognitive e “non- cognitive” che rendono capace l’essere umano di conoscere se stesso e acquisire maggiore consapevolezza di sé.