Le tombe 23 e 36 della Casa di Ricovero di Este (scavo 1984). Nuove letture fra ritualità e iconografia

Forty years after the discovery of the “Tomb of Nerka Trostiaia”, or rather Tombs 23 and 36 in the Casa di Ricovero necropolis at Este, dated to the third century BC and known for the richness and peculiarity of the grave goods, new opportunities for conservation and study have fostered new reading that proposes an integrated interpretation of the two contexts from a multidisciplinary perspective. The pottery, linked to an Etruscan/northern Adriatic circulation, was re-evaluated, and insights were made in the analyses of the burnt bones (physical anthropology), the food offerings and the presence of artefacts made of perishable material (leather?). The new conservation work, which highlights the iconographic decorative apparatus that links the two tombs, has fostered new and more coherent interpretation of the model of bench, whose decoration is inspired by Strabo’s description of horse breeding in the Veneto. The revision has also led to a narrowing of the chronology of the whole funerary context, a true corner- stone of the late phases of the chrono-typologies of the pre-Roman Veneto, placing it in the third quarter of the 3rd century BC.

A quaranta anni dalla scoperta della ‘Tomba di Nerka Trostiaia’, o meglio delle Tombe 23 e 36 nella necropoli della Casa di Ricovero di Este, ascrivibili al III secolo a.C. e note per la ricchezza e peculiarità dei corredi, nuove occasioni di restauro e studio hanno reso opportuna una rilettura che pro- ponesse una interpretazione integrata dei due contesti in senso multidisciplinare. Sono stati sottoposti a revisione i servizi fittili, legati ad una circolazione etrusco-settentrionale adriatica, ma anche puntualizzate le analisi di antropologia fisica sulle ossa combuste, quelle sulle offerte di porzioni di cibo e sulla presenza di manufatti in materiale deperibile (cuoio?). I nuovi restauri, che hanno meglio messo in luce l’apparato iconografico decorativo che lega le due sepolture, hanno consentito una nuova e più coerente interpretazione del modello di sedile con la raffigurazione ispirata alla fonte di Strabone sull’allevamento dei cavalli nel Veneto. La revisione ha portato anche ad una precisazione della cronologia della sepoltura, vero caposaldo delle fasi tarde delle tipo-cronologie del Veneto preromano, al terzo quarto del III secolo a.C.