Nell'ottica del relativismo linguistico, l'accelerazione nella creazione lessicale provocata dall'emergenza pandemica da COVID-19 è testimone di come le lingue camminino di pari passo con la società. Se da un lato si formano neologismi formali, quali parole composte per l'italiano, dall'altro troviamo fenomeni differenti di creatività lessicale, quali il chengyu huoyong 成语活用 [uso flessibile dei chengyu], che, attraverso un processo di manipolazione e rideterminazione semantica dei componenti dei chengyu, permette la produzione di neologismi sintattici. Nonostante rappresenti un fenomeno consolidato nella storia della lingua cinese, esso viene offuscato e circoscritto da leggi che limitano l'uso non canonico del materiale linguistico. Il presente articolo intende indagare il fenomeno della creatività linguistica che ha stravolto il significato e in taluni casi la forma di chengyu nel periodo della pandemia. L'analisi si basa su un campione di 28 espressioni raccolte manualmente a partire da un web corpus costituito ad hoc e composto da articoli di genere divulgativo. In questa sede si passa da una descrizione dell'uso flessibile dei chengyu all'analisi dei principali processi linguistici determinanti nella risemantizzazione dei chengyu. Spazio viene lasciato, infine, per la descrizione di alcuni casi più significativi e alla comparazione con la creatività lessicale nell'italiano. È stato adottato un approccio onomasiologico in quanto i neologismi selezionati sono ascrivibili a lingue differenti ma ad una stessa tematica di fondo. Scopo dell'articolo è mettere in luce un aspetto velato e circoscritto della creatività lessicale della lingua cinese colloquiale che permette, attraverso la pratica dilettantistica e ironica della reinterpretazione, di generare giochi di parole non formali che arricchiscono il patrimonio della lingua dei parlanti.
Caccin, D. (2023). L'altro senso dei chengyu. Alessandria : Edizioni dell'Orso srl.
L'altro senso dei chengyu
Daniele Caccin
2023
Abstract
Nell'ottica del relativismo linguistico, l'accelerazione nella creazione lessicale provocata dall'emergenza pandemica da COVID-19 è testimone di come le lingue camminino di pari passo con la società. Se da un lato si formano neologismi formali, quali parole composte per l'italiano, dall'altro troviamo fenomeni differenti di creatività lessicale, quali il chengyu huoyong 成语活用 [uso flessibile dei chengyu], che, attraverso un processo di manipolazione e rideterminazione semantica dei componenti dei chengyu, permette la produzione di neologismi sintattici. Nonostante rappresenti un fenomeno consolidato nella storia della lingua cinese, esso viene offuscato e circoscritto da leggi che limitano l'uso non canonico del materiale linguistico. Il presente articolo intende indagare il fenomeno della creatività linguistica che ha stravolto il significato e in taluni casi la forma di chengyu nel periodo della pandemia. L'analisi si basa su un campione di 28 espressioni raccolte manualmente a partire da un web corpus costituito ad hoc e composto da articoli di genere divulgativo. In questa sede si passa da una descrizione dell'uso flessibile dei chengyu all'analisi dei principali processi linguistici determinanti nella risemantizzazione dei chengyu. Spazio viene lasciato, infine, per la descrizione di alcuni casi più significativi e alla comparazione con la creatività lessicale nell'italiano. È stato adottato un approccio onomasiologico in quanto i neologismi selezionati sono ascrivibili a lingue differenti ma ad una stessa tematica di fondo. Scopo dell'articolo è mettere in luce un aspetto velato e circoscritto della creatività lessicale della lingua cinese colloquiale che permette, attraverso la pratica dilettantistica e ironica della reinterpretazione, di generare giochi di parole non formali che arricchiscono il patrimonio della lingua dei parlanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.