La fibrillazione atriale è la più comune aritmia sopraventricolare del cane e si osserva spesso in soggetti con malattie cardiache associate a rimodellamento atriale sinistro. Nel cane, il peso corporeo rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di tale aritmia, mentre il sesso e l’età non lo sono, a differenza di quanto osservato nell’uomo. L’insorgenza di fibrillazione rappresenta un fattore prognostico negativo in cani con malattia mixomatosa della valvola mitralica o cardiomiopatia dilatativa associate a insufficienza cardiaca congestizia. Poiché l’aritmia, nella maggior parte dei casi, è di tipo persistente da lungo tempo o permanente, il suo trattamento è mirato soprattutto alla riduzione della frequenza ventricolare. Infatti, il ripristino stabile del ritmo sinusale può essere ottenuto soltanto in una piccola percentuale di casi.
Guglielmini, C., Romito, G. (2023). La fibrillazione atriale nel cane. SUMMA ANIMALI DA COMPAGNIA, 9, 1-16.
La fibrillazione atriale nel cane
Giovanni RomitoUltimo
2023
Abstract
La fibrillazione atriale è la più comune aritmia sopraventricolare del cane e si osserva spesso in soggetti con malattie cardiache associate a rimodellamento atriale sinistro. Nel cane, il peso corporeo rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di tale aritmia, mentre il sesso e l’età non lo sono, a differenza di quanto osservato nell’uomo. L’insorgenza di fibrillazione rappresenta un fattore prognostico negativo in cani con malattia mixomatosa della valvola mitralica o cardiomiopatia dilatativa associate a insufficienza cardiaca congestizia. Poiché l’aritmia, nella maggior parte dei casi, è di tipo persistente da lungo tempo o permanente, il suo trattamento è mirato soprattutto alla riduzione della frequenza ventricolare. Infatti, il ripristino stabile del ritmo sinusale può essere ottenuto soltanto in una piccola percentuale di casi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


