UNA TELEVISIONE «CRISTIANAMENTE EDUCATRICE». LA CHIESA CATTOLICA E IL CARDINAL SIRI DI FRONTE AI NUOVI MEZZI DI COMUNICAZIONE

Nel dopoguerra la Chiesa e le gerarchie ecclesiastiche cercarono sia di sollecitare l’utilizzo diretto dei nuovi mezzi di comunicazione per l’azione di apostolato cattolico, sia di indirizzare la Democrazia Cristiana, partito di maggioranza relativa che guidava i governi, verso un «modello educativo» di TV che potesse contribuire a diffondere i valori e la morale del cattolicesimo quali elementi fondanti della cultura nazionale. Il saggio esamina quindi gli orientamenti delle gerarchie vaticane, e al loro interno le posizioni del cardinal Siri, nei confronti dei moderni mass media e in particolare della televisione. Fermo nella convinzione che la Chiesa dovesse mantenere la sua storica, essenziale, funzione nel mondo della cultura, quella di dare alla cultura un’«anima cristiana», Siri era favorevole ad una vigilanza attiva e propositiva, non puramente difensiva, nel campo del cinema, della televisione e dell’arte in generale.