Negli ultimi anni, il concetto di resilienza si è evoluto oltre la sua tradizionale definizione di capacità di resistere e recuperare dagli shock, abbracciando una prospettiva più ampia di adattamento e trasformazione. Questa evoluzione non è casuale, ma risponde alla crescente complessità e imprevedibilità del contesto in cui operano le organizzazioni, caratterizzato da interconnessioni globali, accelerazione tecnologica e crisi sistemiche sempre più frequenti. Tuttavia, in questo scenario, la resilienza da sola sembrerebbe non essere più sufficiente: emerge la necessità di un approccio antifragile, capace di trarre vantaggio dall’incertezza e dalle perturbazioni. Una transizione concettuale che ha trovato riscontro anche nella normazione tecnica. In Italia, la Prassi UNI/PdR 155:2023 ha introdotto per la prima volta la definizione di antifragility, riconoscendo formalmente la capacità di un sistema di prosperare attraverso il disordine e l’incertezza. A livello internazionale, la revisione del 2025 della norma ISO 56000 ha incluso la definizione di antifragile, consolidando il passaggio da un approccio basato sulla resilienza a uno che enfatizza la capacità di rafforzarsi e migliorarsi attraverso le crisi. L’antifragilità si afferma così come un principio strategico per l’innovazione sostenibile, capace di generare valore per le organizzazioni e un impatto positivo sul bene comune.
Rinaldi, P., Casale, O., Fernandez, R., Reynoso, A., Cassone, P., Cibien, M. (2025). Antifragilità: il Passo Successivo oltre la Resilienza nel Mondo Complesso. QUALITÀ, 1, 13-20.
Antifragilità: il Passo Successivo oltre la Resilienza nel Mondo Complesso
paola rinaldi;
2025
Abstract
Negli ultimi anni, il concetto di resilienza si è evoluto oltre la sua tradizionale definizione di capacità di resistere e recuperare dagli shock, abbracciando una prospettiva più ampia di adattamento e trasformazione. Questa evoluzione non è casuale, ma risponde alla crescente complessità e imprevedibilità del contesto in cui operano le organizzazioni, caratterizzato da interconnessioni globali, accelerazione tecnologica e crisi sistemiche sempre più frequenti. Tuttavia, in questo scenario, la resilienza da sola sembrerebbe non essere più sufficiente: emerge la necessità di un approccio antifragile, capace di trarre vantaggio dall’incertezza e dalle perturbazioni. Una transizione concettuale che ha trovato riscontro anche nella normazione tecnica. In Italia, la Prassi UNI/PdR 155:2023 ha introdotto per la prima volta la definizione di antifragility, riconoscendo formalmente la capacità di un sistema di prosperare attraverso il disordine e l’incertezza. A livello internazionale, la revisione del 2025 della norma ISO 56000 ha incluso la definizione di antifragile, consolidando il passaggio da un approccio basato sulla resilienza a uno che enfatizza la capacità di rafforzarsi e migliorarsi attraverso le crisi. L’antifragilità si afferma così come un principio strategico per l’innovazione sostenibile, capace di generare valore per le organizzazioni e un impatto positivo sul bene comune.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.