Tectorium picturasque corradere. Dalle discariche di macerie alle storie di cantieri: evidenza materiale e fonti scritte a confronto

Recycling and reuse of rudera in the Roman world are the topic of the paper, focused on the afterlife of wall covering, and mainly mural paintings. After outlining a brief history of studies concerning Roman wall painting to contextualize the subject in the frame of the modern and contemporary approaches, the paper will focus on a case study from Modena, Italy, offering the occasion to reconsider the material evidence in the light of written sources. As “recycling” and “reuse” are not well-defined categories in ancient Rome – as well as other aspects of the life of painted walls, like maintenance, repair and renovation –, the comparison between archaeological data and legal texts gives important contributions to the knowledge of the role management of construction waste has played in the economics of Roman building marke

Riprendendo in esame un contesto di recente rinvenimento nel primo territorio a est della città di Mutina – una fossa di scarico di macerie edilizie che ha restituito una cospicua quantità di frammenti di intonaco dipinto, il contributo si propone di mettere in evidenza il potenziale informativo, ancora molto poco indagato e valorizzato, di quel tipo di deposito archeologico per la ricerca sulla gestione dei residui edilizi e sul loro ruolo nell’economia del costruito nel mondo romano. Rileggere quell’evidenza sia in relazione a quanto ad oggi noto nel dossier materiale, sia alla luce di un altro sistema di fonti, quelle giuridiche e legislative, offre l’occasione per mettere in luce una componente non secondaria del mercato edilizio e immobiliare della regio VIII Aemilia fra l’età repubblicana e quella imperiale, partendo da uno dei territori più ricchi e dinamici: l’ager Mutinensis, che con una delle sue microstorie ha lasciato traccia anche nella grande storia, in un senatus consultum del 56 d.C.