Draghi ed eroi nell’epica persiana, con particolare riguardo al “Libro di Sām” (Sām-nāme)

After a brief introduction to the mythological-religious background of the figure of the dragon (azhdahā) in pre-Islamic Iran, the author turns to the exploration of the theme in Neo-Persian narrative poetry from Ferdowsi (11th century) onwards. The heroic-legendary figure of Sām as a dragon slayer, present in both Zoroastrian religious literature and the Persian epics of the Islamic period, is at the centre of the study. The dragon motif in its various aspects is analysed here in particular in the ‘Book of Sām’ (Sām-nāme), a work of uncertain authorship with an ancient core that probably dates back to the 11th-12th centuries, and subsequent additions and adaptations up to the 16th-17th centuries in the midst of the Safavid era. However, other epics are also taken into account, such as Ferdowsi’s ‘The Book of Kings’ (Shāh-nāme) and Khwāju Kermāni’s ‘Gol and Nowruz’ (Gol o Nowruz) (14th century). In these poems, in addition to the dragon-hero connection, other topoi appear, such as the dragon's relationship to treasure or other vital resources (water sources, kidnapped maidens), as well as to magic.

Dopo una breve premessa sul retroterra mitologico-religioso della figura del drago (azhdahā) nell’Iran preislamico, l’autrice si dedica all’esplorazione del tema nei poemi neopersiana da Ferdowsi (XI sec.) in poi. Il fulcro della ricerca è la figura eroico-leggendaria di Sām come uccisore di draghi, il quale è presente sia nella letteratura religiosa zoroastriana sia nell’epica persiana del periodo islamico. Il motivo del drago nei suoi vari aspetti viene qui analizzato in particolare nel “Libro di Sām” (Sām-nāme), opera d’incerta paternità con un nucleo antico che probabilmente risale al sec. XI-XII, e successive aggiunte e adattamenti che giungono fino al XVI-XVII sec. in piena epoca safavide. Ma presi in considerazione anche altre opere epiche, come “Il Libro dei Re” (Shāh-nāme) di Ferdowsi e il “Gol e Nowruz” (Gol o Nowruz) di Khwāju Kermāni (XIV sec.). In questi poemi, oltre al rapporto drago-eroe, emergono anche altri topoi come la relazione del drago con un tesoro o altre risorse vitali (sorgenti d’acqua, fanciulle rapite) nonché con la magia.