Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare un nuovo indice di forza reattiva (RSI RUN) basato sul tempo di contatto e sulla lunghezza del passo durante la corsa a massima velocità e di correlare questo indice con la prestazione di sprint, l'architettura muscolare e l'intensità dell'ecografia del muscolo vasto laterale. Hanno partecipato allo studio dieci velocisti d'élite e sub-élite (età 24,4 ± 3,1 anni, altezza 177,5 ± 7,7cm, massa 69,8 ± 11,7 kg) che sono stati testati con il Drop Jump verticale (VDJ) e orizzontale (HDJ) partendo da un box alto 30 cm, un'esercitazione specifica per la stiffness (corsa a gambe tese-SLR) eseguita su un tratto di 20 m e uno sprint massimale di 60 m. È stata rilevata una correlazione quasi perfetta (r = da -0,90 a -0,96, p < 0,01) tra la RSI RUN e le prestazioni di sprint (tempo sui 30m, 60 m e 100 m), e una correlazione molto ampia (r = da -0,72 a -0,77, p < 0,05) tra la RSI tradizionale da salto verticale (RSIDJV) e la prestazione di sprint. Inoltre, l'RSI RUN è risultato più correlato alla prestazione rispetto ad altri indici RSI studiati in precedenti ricerche. L'intensità dell'ecografia del vasto laterale (VLEI) è risultata ampiamente correlata alla velocità massima di corsa (r = da 0,76 a 0,87, p < 0,05) e all'RSI RUN (r = -0,80, p < 0,05). Non sono state rilevate correlazioni significative tra l'intensità dell'ecografia e gli altri indici. In conclusione, l'RSI RUN e il VLEI sembrano essere buoni predittori per le prestazioni di sprint su pista.
Ciacci, S., Nigro, F., Bartolomei, S. (2024). UN NUOVO METODO PER VALUTARE L’INDICE DI FORZA REATTIVA NELLO SPRINT IN ATLETICA LEGGERA E SUE RELAZIONI CON L’ARCHITETTURA MUSCOLARE. ATLETICASTUDI, 2-3/2024, 40-49.
UN NUOVO METODO PER VALUTARE L’INDICE DI FORZA REATTIVA NELLO SPRINT IN ATLETICA LEGGERA E SUE RELAZIONI CON L’ARCHITETTURA MUSCOLARE
Simone Ciacci
;Federico Nigro;Sandro Bartolomei
2024
Abstract
Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare un nuovo indice di forza reattiva (RSI RUN) basato sul tempo di contatto e sulla lunghezza del passo durante la corsa a massima velocità e di correlare questo indice con la prestazione di sprint, l'architettura muscolare e l'intensità dell'ecografia del muscolo vasto laterale. Hanno partecipato allo studio dieci velocisti d'élite e sub-élite (età 24,4 ± 3,1 anni, altezza 177,5 ± 7,7cm, massa 69,8 ± 11,7 kg) che sono stati testati con il Drop Jump verticale (VDJ) e orizzontale (HDJ) partendo da un box alto 30 cm, un'esercitazione specifica per la stiffness (corsa a gambe tese-SLR) eseguita su un tratto di 20 m e uno sprint massimale di 60 m. È stata rilevata una correlazione quasi perfetta (r = da -0,90 a -0,96, p < 0,01) tra la RSI RUN e le prestazioni di sprint (tempo sui 30m, 60 m e 100 m), e una correlazione molto ampia (r = da -0,72 a -0,77, p < 0,05) tra la RSI tradizionale da salto verticale (RSIDJV) e la prestazione di sprint. Inoltre, l'RSI RUN è risultato più correlato alla prestazione rispetto ad altri indici RSI studiati in precedenti ricerche. L'intensità dell'ecografia del vasto laterale (VLEI) è risultata ampiamente correlata alla velocità massima di corsa (r = da 0,76 a 0,87, p < 0,05) e all'RSI RUN (r = -0,80, p < 0,05). Non sono state rilevate correlazioni significative tra l'intensità dell'ecografia e gli altri indici. In conclusione, l'RSI RUN e il VLEI sembrano essere buoni predittori per le prestazioni di sprint su pista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.