Il Worlding come ecosistema: gli ambienti speculativi di Pierre Huyghe

The article examines the concept of worlding in Pierre Huyghe's works, analyzing how his installations create speculative ecosystems that transcend traditional categories of site-specific art. Through the analysis of three key works - Untilled (2012), After ALife Ahead (2017), and Variants (2021-ongoing) - it traces the evolution of his artistic practice: from an approach based on the interaction between natural and artificial elements towards increasingly complex systems that integrate digital technologies and artificial intelligence. The article puts Huyghe's work in dialogue with the concept of "existential fiction" developed by philosopher Federico Campagna, highlighting how the artist goes beyond simple narrative rewriting of the past to generate autonomous ecosystems where different forms of agency - biological, technological, climatic - interact according to their own logic. Particular attention is paid to the work Variants, where the coexistence of a physical island and its digital simulation achieves a complete dissolution of boundaries between real and virtual, proposing a new artistic paradigm that transcends traditional conceptions of authorship and intentionality in favor of a post-anthropocentric vision of artistic creation.

L'articolo esamina il concetto di worlding nelle opere di Pierre Huyghe, analizzando come le sue installazioni creino ecosistemi speculativi che trascendono le tradizionali categorie dell'arte site-specific. Attraverso l'analisi di tre opere chiave - Untilled (2012), After ALife Ahead (2017) e Variants (2021-in corso) - si traccia l'evoluzione della sua pratica artistica: da un approccio basato sull'interazione tra elementi naturali e artificiali verso sistemi sempre più complessi che integrano tecnologie digitali e intelligenza artificiale. L'articolo mette in dialogo il lavoro di Huyghe con il concetto di "fiction esistenziale" elaborato dal filosofo Federico Campagna, evidenziando come l'artista superi la semplice riscrittura narrativa del passato per generare veri e propri ecosistemi autonomi dove diverse forme di agency - biologiche, tecnologiche, climatiche - interagiscono secondo logiche proprie. Particolare attenzione è dedicata all'opera Variants, dove la coesistenza di un'isola fisica e la sua simulazione digitale realizza una completa dissoluzione dei confini tra reale e virtuale, proponendo un nuovo paradigma artistico che supera le tradizionali concezioni di autorialità e intenzionalità in favore di una visione post-antropocentrica della creazione artistica.