Lo scopo di questo articolo è principalmente quello di evidenziare la differenza tra l’attuale normativa sulla proprietà del patrimonio culturale e il paradigma dei beni comuni. A tal fine, l’articolo è diviso in due parti. Nella prima, si mostra come il modello dominicale pervada l’attuale struttura proprietaria del patrimonio culturale (a cui è dedicato il §2), ostacolandone anche la riproduzione, il riuso e di conseguenza la fruizione (come discusso nel §3). La seconda parte del contributo descrive i principi che connotano la teoria dei beni comuni, tra i quali la separazione tra regole di proprietà e regole di fruizione è la più importante (§4). Infine (§5), si mostra come l’apparato teorico alla base dell’elaborazione della teoria dei beni comuni consenta di inquadrare correttamente il percorso verso cui tale fruizione dovrebbe essere indirizzata: il potenziale derivante dalla crescente facilità di fruizione dei beni culturali - favorita dalle moderne tecnologie - dovrebbe essere indirizzato esclusivamente verso la democratizzazione dell’accesso al patrimonio culturale piuttosto che essere funzionalizzato allo sfruttamento commerciale e alla promozione culturale autoritaria da parte del governo.
DI CERBO, L. (2024). Lo statuto proprietario del bene culturale nell'epoca della sua riproducibilità digitale. AEDON, 3, 238-250 [10.7390/115791].
Lo statuto proprietario del bene culturale nell'epoca della sua riproducibilità digitale
Loris Di Cerbo
2024
Abstract
Lo scopo di questo articolo è principalmente quello di evidenziare la differenza tra l’attuale normativa sulla proprietà del patrimonio culturale e il paradigma dei beni comuni. A tal fine, l’articolo è diviso in due parti. Nella prima, si mostra come il modello dominicale pervada l’attuale struttura proprietaria del patrimonio culturale (a cui è dedicato il §2), ostacolandone anche la riproduzione, il riuso e di conseguenza la fruizione (come discusso nel §3). La seconda parte del contributo descrive i principi che connotano la teoria dei beni comuni, tra i quali la separazione tra regole di proprietà e regole di fruizione è la più importante (§4). Infine (§5), si mostra come l’apparato teorico alla base dell’elaborazione della teoria dei beni comuni consenta di inquadrare correttamente il percorso verso cui tale fruizione dovrebbe essere indirizzata: il potenziale derivante dalla crescente facilità di fruizione dei beni culturali - favorita dalle moderne tecnologie - dovrebbe essere indirizzato esclusivamente verso la democratizzazione dell’accesso al patrimonio culturale piuttosto che essere funzionalizzato allo sfruttamento commerciale e alla promozione culturale autoritaria da parte del governo.| File | Dimensione | Formato | |
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