Gli studenti universitari, nel corso degli anni, sono stati più volte annoverati tra gli agenti del cambiamento linguistico, poiché non di rado introducono tratti di innovazione nelle loro produzioni. Più precisamente, è stato posto l’accento sull’impiego di tratti e costruzioni con una caratterizzazione sociolinguistica ‘bassa’ nelle loro produzioni formali e controllate. Vale la pena di citare, tra gli altri, il noto volume La lingua degli studenti universitari curato da Lavinio e Sobrero e pubblicato nel 1991 (per una rassegna, si rimanda a Restivo 2022). Qui e altrove, è stata spesso sottolineata la carente competenza linguistica degli studenti universitari – a prescindere dalla sede dell’ateneo e del corso di laurea frequentato – soprattutto, ma non solo, in materia di lessico e testualità. Nel dibattito pubblico, poi, la questione si è colorata spesso di toni più accesi; basti pensare alla eco seguita alla pubblicazione della cosiddetta Lettera dei seicento sottoscritta da diversi accademici e intellettuali, e pubblicata nel 2017, in cui si parlava di «errori appena tollerabili in terza elementare», per denunciare, come si legge tra i commenti posti in evidenza, «la condizione di semi-analfabetismo di una parte degli studenti universitari» (si rimanda a De Santis/Fiorentino 2018 per una discussione). Il tema, tuttavia, solo raramente è stato considerato in prospettiva sociolinguistica (ma cfr. Grandi 2018, 2019), anche tenendo conto delle caratteristiche dell’architettura dell’italiano contemporaneo. In questo contributo, grazie all’analisi distribuzionale di alcuni tratti linguistici, si mira a discutere la natura delle produzioni formali degli studenti universitari, in rapporto al vecchio e al nuovo standard. Nel § 2, si presenta brevemente il quadro sociolinguistico contemporaneo, ponendo l’accento sulla ben nota compresenza dei due standard linguistici. In § 3, poi, sono introdotti e discussi i corpora impiegati per l’analisi, la metodologia scelta e i tratti linguistici selezionati. In § 4, si presentano i risultati dell’analisi, in termini di usi e distribuzioni dei tratti scelti nei tre corpora e in § 5, infine, si traggono alcune conclusioni generali.
Ballarè, S. (2024). Tra vecchio e nuovo standard: l’italiano scritto degli studenti universitari. Firenze : Cesati.
Tra vecchio e nuovo standard: l’italiano scritto degli studenti universitari
Silvia Ballarè
2024
Abstract
Gli studenti universitari, nel corso degli anni, sono stati più volte annoverati tra gli agenti del cambiamento linguistico, poiché non di rado introducono tratti di innovazione nelle loro produzioni. Più precisamente, è stato posto l’accento sull’impiego di tratti e costruzioni con una caratterizzazione sociolinguistica ‘bassa’ nelle loro produzioni formali e controllate. Vale la pena di citare, tra gli altri, il noto volume La lingua degli studenti universitari curato da Lavinio e Sobrero e pubblicato nel 1991 (per una rassegna, si rimanda a Restivo 2022). Qui e altrove, è stata spesso sottolineata la carente competenza linguistica degli studenti universitari – a prescindere dalla sede dell’ateneo e del corso di laurea frequentato – soprattutto, ma non solo, in materia di lessico e testualità. Nel dibattito pubblico, poi, la questione si è colorata spesso di toni più accesi; basti pensare alla eco seguita alla pubblicazione della cosiddetta Lettera dei seicento sottoscritta da diversi accademici e intellettuali, e pubblicata nel 2017, in cui si parlava di «errori appena tollerabili in terza elementare», per denunciare, come si legge tra i commenti posti in evidenza, «la condizione di semi-analfabetismo di una parte degli studenti universitari» (si rimanda a De Santis/Fiorentino 2018 per una discussione). Il tema, tuttavia, solo raramente è stato considerato in prospettiva sociolinguistica (ma cfr. Grandi 2018, 2019), anche tenendo conto delle caratteristiche dell’architettura dell’italiano contemporaneo. In questo contributo, grazie all’analisi distribuzionale di alcuni tratti linguistici, si mira a discutere la natura delle produzioni formali degli studenti universitari, in rapporto al vecchio e al nuovo standard. Nel § 2, si presenta brevemente il quadro sociolinguistico contemporaneo, ponendo l’accento sulla ben nota compresenza dei due standard linguistici. In § 3, poi, sono introdotti e discussi i corpora impiegati per l’analisi, la metodologia scelta e i tratti linguistici selezionati. In § 4, si presentano i risultati dell’analisi, in termini di usi e distribuzioni dei tratti scelti nei tre corpora e in § 5, infine, si traggono alcune conclusioni generali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


