Tanto i Sermones di Antonio Urceo Codro (1446-1500), ossia le sue prolusioni ai corsi di poetica e retorica e di greco, quanto una certa parte della sua produzione epistolare e poetica (Epistolae, Epigrammata e Rhytmus) permettono di gettare uno sguardo sul fervido contesto universitario bolognese dell'ultimo ventennio del Quattrocento. Da un lato, le frequenti digressioni che caratterizzano i suoi discorsi accademici raffigurano un mondo popolato da goliardi studenti giunti a Bologna per edificare il proprio sapere e da maestri immersi in una continua disputa sul primato delle rispettive discipline (dispute a cui Codro partecipa in prima persona, rivendicando il primato della letteratura sulle altre discipline); dall'altro, grazie alle testimonianze del suo esiguo epistolario e attraverso la lettura della sua nutrita corrispondenza poetica, è possibile avere idea di come doveva essere la sua personale quotidiana pratica delle relazioni, sincere o interessate, con allievi e colleghi. Prova di quanto l'immaginario goliardico universitario avesse poi permeato la produzione poetica dell'erudito grecista sono i componimenti dai ritmi medievaleggianti, tra i quali spicca il Rhytmus die divi Martini pronunciatus, la cui significativa fortuna europea si giustifica con il ruolo di crocevia culturale assunto dalla Bologna universitaria quattro-cinquecentesca.
Ventura, G. (2024). «Omnis doctor, omnis rector / Bacchi patris sit protector»: l’Università di Bologna per Antonio Urceo Codro. Bologna : Il Mulino.
«Omnis doctor, omnis rector / Bacchi patris sit protector»: l’Università di Bologna per Antonio Urceo Codro
Giacomo Ventura
2024
Abstract
Tanto i Sermones di Antonio Urceo Codro (1446-1500), ossia le sue prolusioni ai corsi di poetica e retorica e di greco, quanto una certa parte della sua produzione epistolare e poetica (Epistolae, Epigrammata e Rhytmus) permettono di gettare uno sguardo sul fervido contesto universitario bolognese dell'ultimo ventennio del Quattrocento. Da un lato, le frequenti digressioni che caratterizzano i suoi discorsi accademici raffigurano un mondo popolato da goliardi studenti giunti a Bologna per edificare il proprio sapere e da maestri immersi in una continua disputa sul primato delle rispettive discipline (dispute a cui Codro partecipa in prima persona, rivendicando il primato della letteratura sulle altre discipline); dall'altro, grazie alle testimonianze del suo esiguo epistolario e attraverso la lettura della sua nutrita corrispondenza poetica, è possibile avere idea di come doveva essere la sua personale quotidiana pratica delle relazioni, sincere o interessate, con allievi e colleghi. Prova di quanto l'immaginario goliardico universitario avesse poi permeato la produzione poetica dell'erudito grecista sono i componimenti dai ritmi medievaleggianti, tra i quali spicca il Rhytmus die divi Martini pronunciatus, la cui significativa fortuna europea si giustifica con il ruolo di crocevia culturale assunto dalla Bologna universitaria quattro-cinquecentesca.File | Dimensione | Formato | |
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