Tra le numerose e importanti mostre di studio avute luogo presso i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna durante la direzione di Massimo Medica, una tra le più significative e memorabili rimane senz’altro “Giotto e le arti a Bologna al tempo di Bertrando del Poggetto” (2005-2006), in cui per la prima volta riceveva degna attenzione il ruolo nodale rivestito per le arti figurative bolognesi del Trecento dal periodo di governo del cardinale francese Bertrand du Pouget (1327-1334), legato in Italia di Giovanni XXII (1316-1334), contraddistinto dall’attività di due sommi artefici toscani quali Giotto e Giovanni di Balduccio per l’erigenda residenza papale del castello di Porta Galliera e dalla presenza di alti prelati di origine transalpina, veicolo d’ingresso in città per preziosi esemplari della produzione suntuaria oltremontana. In uno dei saggi contenuti nel catalogo della mostra, da lui curato, Medica proponeva in maniera convincente che il polittico firmato da Giotto nella Pinacoteca Nazionale di Bologna (inv. 284), proveniente dalla piccola chiesa pedecollinare di Santa Maria degli Angeli, fosse in realtà destinato in origine a una cappella del castello di Porta Galliera in base alla presenza dei santi Pietro e Paolo e alla connotazione del primo come pontefice romano in virtù dell’attributo della ferula. Mi sembra invece finora rimasta ignorata la connotazione filopapale delle raffigurazioni della Dormitio Virginis dipinte al centro di altri due polittici della Pinacoteca Nazionale databili agli anni del governo di Bertrando, entrambi ascrivibili a una delle personalità tra cui la critica ha preferito dividere il corpus di opere un tempo riferite al cosiddetto Pseudo-Jacopino di Francesco, ovvero il Maestro dei Polittici di Bologna.

DEL MONACO, G. (2024). Novità per le arti a Bologna al tempo di Bertrando del Poggetto: un’invenzione iconografica nelle Dormitiones Virginis del Maestro dei Polittici. ARTE A BOLOGNA, 9-10, 257-260.

Novità per le arti a Bologna al tempo di Bertrando del Poggetto: un’invenzione iconografica nelle Dormitiones Virginis del Maestro dei Polittici

Gianluca del Monaco
2024

Abstract

Tra le numerose e importanti mostre di studio avute luogo presso i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna durante la direzione di Massimo Medica, una tra le più significative e memorabili rimane senz’altro “Giotto e le arti a Bologna al tempo di Bertrando del Poggetto” (2005-2006), in cui per la prima volta riceveva degna attenzione il ruolo nodale rivestito per le arti figurative bolognesi del Trecento dal periodo di governo del cardinale francese Bertrand du Pouget (1327-1334), legato in Italia di Giovanni XXII (1316-1334), contraddistinto dall’attività di due sommi artefici toscani quali Giotto e Giovanni di Balduccio per l’erigenda residenza papale del castello di Porta Galliera e dalla presenza di alti prelati di origine transalpina, veicolo d’ingresso in città per preziosi esemplari della produzione suntuaria oltremontana. In uno dei saggi contenuti nel catalogo della mostra, da lui curato, Medica proponeva in maniera convincente che il polittico firmato da Giotto nella Pinacoteca Nazionale di Bologna (inv. 284), proveniente dalla piccola chiesa pedecollinare di Santa Maria degli Angeli, fosse in realtà destinato in origine a una cappella del castello di Porta Galliera in base alla presenza dei santi Pietro e Paolo e alla connotazione del primo come pontefice romano in virtù dell’attributo della ferula. Mi sembra invece finora rimasta ignorata la connotazione filopapale delle raffigurazioni della Dormitio Virginis dipinte al centro di altri due polittici della Pinacoteca Nazionale databili agli anni del governo di Bertrando, entrambi ascrivibili a una delle personalità tra cui la critica ha preferito dividere il corpus di opere un tempo riferite al cosiddetto Pseudo-Jacopino di Francesco, ovvero il Maestro dei Polittici di Bologna.
2024
DEL MONACO, G. (2024). Novità per le arti a Bologna al tempo di Bertrando del Poggetto: un’invenzione iconografica nelle Dormitiones Virginis del Maestro dei Polittici. ARTE A BOLOGNA, 9-10, 257-260.
DEL MONACO, Gianluca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/1000155
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