Questo profilo individua i tratti principali dell’ampia produzione di Harriet Martineau (18021876), collocandola nel contesto del liberalismo dell’epoca. Abilissima nel «popolarizzare» e rielaborare le teorie degli economisti politici classici (Smith, Ricardo, Malthus), e nell’identificare le prospettive progressiste dell’epoca, l’autrice inglese è nota per la sua riflessione sul metodo sociologico e per l’impegno per l’abolizione della schiavitù e per i diritti delle donne. Dopo aver ricostruito le tappe principali della sua formazione, i suoi numerosi viaggi e le fasi della sua produzione, il profilo analizza la sua adesione al principio del laissez-faire e la polemica sugli antagonismi tra classi lavoratrici e masters. Nelle Illustrations of Political Economy – 25 racconti destinati a un pubblico non specialista, che la consacrano come studiosa di economia e le assicurano una parziale autonomia – emergono i tratti più conservatori del pensiero di Martineau, guidato da una prospettiva middle-class che, pur consentendole di intercettare e fare proprie alcune istanze progressiste, la porta a rifiutare alcuni elementi di critica sviluppati dai primi movimenti socialisti. In secondo luogo, si approfondisce il suo impegno per i diritti delle donne e degli schiavi, rafforzato dall’incontro con le lotte delle abolizioniste americane durante il viaggio negli Stati Uniti (1834-36). Analizzando la subordinazione femminile, l’autrice ne coglie la dimensione sociale, domestica e giuridica, e articola una prospettiva di emancipazione che va oltre la rivendicazione del diritto di voto. Parallelamente, la sua crescente attenzione per le rivolte coloniali e i movimenti abolizionisti – coronata dal romanzo storico sulla Rivoluzione di Saint-Domingue –, permette di analizzare la sua critica agli effetti morali e sociali della schiavitù e del razzismo. Le considerazioni sull’imperialismo britannico sono altrettanto rilevanti: l’adesione all’idea di «missione civilizzatrice» va di pari passo con l’identificazione delle rivolte di schiavi e colonizzati quale effetto del dominio coloniale. La sua biografia e le sue prese di posizione, quindi, fanno di Martineau un’interprete eccezionale del pensiero liberale inglese, delle sue rigidità e delle sue linee di tensione.

Guerini, A. (2024). Harriet Martineau (1802-1876). Trieste : EUT.

Harriet Martineau (1802-1876)

Anna Guerini
2024

Abstract

Questo profilo individua i tratti principali dell’ampia produzione di Harriet Martineau (18021876), collocandola nel contesto del liberalismo dell’epoca. Abilissima nel «popolarizzare» e rielaborare le teorie degli economisti politici classici (Smith, Ricardo, Malthus), e nell’identificare le prospettive progressiste dell’epoca, l’autrice inglese è nota per la sua riflessione sul metodo sociologico e per l’impegno per l’abolizione della schiavitù e per i diritti delle donne. Dopo aver ricostruito le tappe principali della sua formazione, i suoi numerosi viaggi e le fasi della sua produzione, il profilo analizza la sua adesione al principio del laissez-faire e la polemica sugli antagonismi tra classi lavoratrici e masters. Nelle Illustrations of Political Economy – 25 racconti destinati a un pubblico non specialista, che la consacrano come studiosa di economia e le assicurano una parziale autonomia – emergono i tratti più conservatori del pensiero di Martineau, guidato da una prospettiva middle-class che, pur consentendole di intercettare e fare proprie alcune istanze progressiste, la porta a rifiutare alcuni elementi di critica sviluppati dai primi movimenti socialisti. In secondo luogo, si approfondisce il suo impegno per i diritti delle donne e degli schiavi, rafforzato dall’incontro con le lotte delle abolizioniste americane durante il viaggio negli Stati Uniti (1834-36). Analizzando la subordinazione femminile, l’autrice ne coglie la dimensione sociale, domestica e giuridica, e articola una prospettiva di emancipazione che va oltre la rivendicazione del diritto di voto. Parallelamente, la sua crescente attenzione per le rivolte coloniali e i movimenti abolizionisti – coronata dal romanzo storico sulla Rivoluzione di Saint-Domingue –, permette di analizzare la sua critica agli effetti morali e sociali della schiavitù e del razzismo. Le considerazioni sull’imperialismo britannico sono altrettanto rilevanti: l’adesione all’idea di «missione civilizzatrice» va di pari passo con l’identificazione delle rivolte di schiavi e colonizzati quale effetto del dominio coloniale. La sua biografia e le sue prese di posizione, quindi, fanno di Martineau un’interprete eccezionale del pensiero liberale inglese, delle sue rigidità e delle sue linee di tensione.
2024
Archivio delle Filosofe
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Guerini, A. (2024). Harriet Martineau (1802-1876). Trieste : EUT.
Guerini, Anna
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