L'articolo riflette sull’apporto del Collegium musicum Almae Matris alla formazione del pubblico e alla divulgazione del sapere musicale lungo i poco più di settant’anni dalla sua fondazione, ripercorrendo in questa prospettiva le linee essenziali della sua storia. L’impianto teorico, critico e metodologico della ricerca tiene conto di due aspetti relativi all’attuale declinazione del concetto di Terza Missione: il concetto di ‘valorizzazione’ nel senso di ‘diffusione della conoscenza’, nell’ambito della «Produzione di beni pubblici di natura sociale, educativa e culturale», riconosciuta come peculiare delle attività di Terza Missione delle Università; le attività del Collegium musicum sotto il profilo di due delle quattro aree contemplate nel suddetto ambito, e cioè l’area della «formazione continua», che nel concetto assimila i dettati dell’Unione Europea sull’apprendimento permanente, e l’area del «public engagement». Sono stati pertanto considerati i seguenti elementi: i vari tipi di pubblico musicale a cui si rivolge l’attività del Collegium musicum; l’evidenza dei risvolti formativi; i criteri generali delle scelte esecutive, anche tramite un’intervista al maestro David Winton (direttore artistico dal 1980); l’analisi dettagliata dei programmi di sala dei concerti ai quali il Collegium musicum ha partecipato dal 2010 ad oggi; la capacità dell’ente di instaurare rapporti interistituzionali. L'articolo costituisce il primo contributo alla storia del gruppo musicale accademico felsineo, indagata sotto le seguenti prospettive: i vari tipi di pubblico musicale a cui si è rivolta e si rivolge l’attività del Collegium musicum; l’evidenza dei risvolti formativi di tale attività; i criteri generali delle scelte esecutive; l’analisi dettagliata dei programmi di sala dei concerti ai quali il Collegium musicum ha partecipato dal 2010 ad oggi; la capacità dell’ente di instaurare rapporti interistituzionali. L’articolo evidenzia infine come il Collegium musicum sia un generatore di valore, per il suo potenziale di ‘connettività’ tra il mondo universitario interno e il mondo esterno, ossia tra la ricerca e la formazione nell’ateneo e l’impatto di queste due attività sull’ecosistema musicale, perciò anche culturale, del territorio. Sebbene il concetto di ‘impatto’ sia oggi problematico, perché nel campo umanistico non è ancora misurabile con criteri condivisi, l’articolo cerca in ogni caso di valutare le ricadute dell’attività del Collegium musicum nei suoi effetti sociali e culturali e in un’ottica anche geografico-territoriale
Cuomo, C. (2024). Il "Collegium Musicum Almae Matris" dell'Università di Bologna. Un'officina di irradiazione del sapere musicale e di formazione del pubblico.. Lucca : LIM.
Il "Collegium Musicum Almae Matris" dell'Università di Bologna. Un'officina di irradiazione del sapere musicale e di formazione del pubblico.
Carla Cuomo
2024
Abstract
L'articolo riflette sull’apporto del Collegium musicum Almae Matris alla formazione del pubblico e alla divulgazione del sapere musicale lungo i poco più di settant’anni dalla sua fondazione, ripercorrendo in questa prospettiva le linee essenziali della sua storia. L’impianto teorico, critico e metodologico della ricerca tiene conto di due aspetti relativi all’attuale declinazione del concetto di Terza Missione: il concetto di ‘valorizzazione’ nel senso di ‘diffusione della conoscenza’, nell’ambito della «Produzione di beni pubblici di natura sociale, educativa e culturale», riconosciuta come peculiare delle attività di Terza Missione delle Università; le attività del Collegium musicum sotto il profilo di due delle quattro aree contemplate nel suddetto ambito, e cioè l’area della «formazione continua», che nel concetto assimila i dettati dell’Unione Europea sull’apprendimento permanente, e l’area del «public engagement». Sono stati pertanto considerati i seguenti elementi: i vari tipi di pubblico musicale a cui si rivolge l’attività del Collegium musicum; l’evidenza dei risvolti formativi; i criteri generali delle scelte esecutive, anche tramite un’intervista al maestro David Winton (direttore artistico dal 1980); l’analisi dettagliata dei programmi di sala dei concerti ai quali il Collegium musicum ha partecipato dal 2010 ad oggi; la capacità dell’ente di instaurare rapporti interistituzionali. L'articolo costituisce il primo contributo alla storia del gruppo musicale accademico felsineo, indagata sotto le seguenti prospettive: i vari tipi di pubblico musicale a cui si è rivolta e si rivolge l’attività del Collegium musicum; l’evidenza dei risvolti formativi di tale attività; i criteri generali delle scelte esecutive; l’analisi dettagliata dei programmi di sala dei concerti ai quali il Collegium musicum ha partecipato dal 2010 ad oggi; la capacità dell’ente di instaurare rapporti interistituzionali. L’articolo evidenzia infine come il Collegium musicum sia un generatore di valore, per il suo potenziale di ‘connettività’ tra il mondo universitario interno e il mondo esterno, ossia tra la ricerca e la formazione nell’ateneo e l’impatto di queste due attività sull’ecosistema musicale, perciò anche culturale, del territorio. Sebbene il concetto di ‘impatto’ sia oggi problematico, perché nel campo umanistico non è ancora misurabile con criteri condivisi, l’articolo cerca in ogni caso di valutare le ricadute dell’attività del Collegium musicum nei suoi effetti sociali e culturali e in un’ottica anche geografico-territorialeI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.