Palladio designer, camini, lavamani e vere da pozzo - Storia e conoscenza con metodologie digitali,

L’incredibile progresso che hanno avuto nell’ultimo trentennio dalle tecniche fotografiche, per la spinta impressionante dapprima dell’introduzione dei sensori digitali e poi alla diffusione degli smartphone, ha cambiato oggi il modo di generare la conoscenza tramite le immagini consentendo introspezioni finora impensabili sia di tipo scientifico, sia di tipo comunicativo. La mia relazione e la mostra presentano in forma complementari venticinque anni di ricerche inerenti questi nuovi percorsi applicati ai campi dell’analisi e conservazione dei disegni antichi, dei dipinti e dell’architettura storica. L’articolo ha quindi per oggetto la costruzione della conoscenza visiva nel campo della conservazione, dell’analisi e della comunicazione delle opere d’arte tramite fotografie e il tema affrontato è quello di come oltrepassare i limiti delle attuali riproduzioni fotografiche digitali, che, al pari delle forme analogiche, comunicano una minima parte dei contenuti dell'opera d'arte impedendo di migliorare la conoscenza del soggetto rappresentato. Tramite i due paradigmi che hanno guidato la costruzione delle soluzioni hardware e software mostrate e cioè servendosi di quello che Leonardo da Vinci indicava come il ‘miglior senso’, ovvero la vista, e generando un’esperienza dell’opera artistica come se fosse nelle nostre mani, sono state indagati e comunicati lavori di grandi artisti e architetti da Leonardo da Vinci a Andrea Palladio. Della loro opera sono mostrati eccellenti assieme alle nuove conoscenze derivate dall’analisi tramite le tecnologie sviluppate.