Tra Cesena e Forlì il tracciato della via Emilia e quello della ferrovia procurano due sottili incisioni sulla crosta rugosa di un territorio disegnato da strade, vigneti, frutteti, fossi e canali, punteggiato da case coloniche, fabbriche e condomini, colorato dalla terra, dagli alberi, da intonaci ed insegne luminose. La lunga fascia ritagliata dai due sistemi si piega, al suo svolgersi, alle innumerevoli declinazioni della densità, degli usi, delle attività, manifestando la sua adesione ai vecchi e nuovi riti della convivenza sociale. Rimane visibile, vivo pur nel suo progressivo scarnificarsi, il disegno che è il frutto della centuriazione e delle lente e continue variazioni dettate dall’equilibrio degli elementi naturali. L’orditura dei campi, i filari e le macchie d’alberi continuano a richiamarsi, indifferenti al sistema delle infrastrutture, rivendicando l’unità di un paesaggio che trova nella natura il codice della propria identità. La proposta progettuale non mira tanto alla definizione di una soluzione puntuale quanto all’individuazione di un approccio metodologico la cui applicabilità si possa estendere al contesto delle aree che si sviluppano lungo l’intero tratto di via Emilia considerato, offrendo risposte differenti in funzione degli elementi che caratterizzano i luoghi e cercando una reale fusione con il paesaggio. L’attenzione nei confronti dei caratteri fisici e delle tracce storiche che contraddistinguono il territorio costituisce un segno evidente della volontà di riconoscere nella temporalità degli elementi naturali le potenzialità per rinnovare il rapporto fra passato e futuro nel rispetto dell’ambiente naturale e costruito.
F. Gulinello, E. Mucelli, S. Rossl (2010). Rural cluster. Area di Diegaro. FO-CE città metropolitana tra Forlì e Cesena.
Rural cluster. Area di Diegaro. FO-CE città metropolitana tra Forlì e Cesena
GULINELLO, FRANCESCO;MUCELLI, ELENA;ROSSL, STEFANIA
2010
Abstract
Tra Cesena e Forlì il tracciato della via Emilia e quello della ferrovia procurano due sottili incisioni sulla crosta rugosa di un territorio disegnato da strade, vigneti, frutteti, fossi e canali, punteggiato da case coloniche, fabbriche e condomini, colorato dalla terra, dagli alberi, da intonaci ed insegne luminose. La lunga fascia ritagliata dai due sistemi si piega, al suo svolgersi, alle innumerevoli declinazioni della densità, degli usi, delle attività, manifestando la sua adesione ai vecchi e nuovi riti della convivenza sociale. Rimane visibile, vivo pur nel suo progressivo scarnificarsi, il disegno che è il frutto della centuriazione e delle lente e continue variazioni dettate dall’equilibrio degli elementi naturali. L’orditura dei campi, i filari e le macchie d’alberi continuano a richiamarsi, indifferenti al sistema delle infrastrutture, rivendicando l’unità di un paesaggio che trova nella natura il codice della propria identità. La proposta progettuale non mira tanto alla definizione di una soluzione puntuale quanto all’individuazione di un approccio metodologico la cui applicabilità si possa estendere al contesto delle aree che si sviluppano lungo l’intero tratto di via Emilia considerato, offrendo risposte differenti in funzione degli elementi che caratterizzano i luoghi e cercando una reale fusione con il paesaggio. L’attenzione nei confronti dei caratteri fisici e delle tracce storiche che contraddistinguono il territorio costituisce un segno evidente della volontà di riconoscere nella temporalità degli elementi naturali le potenzialità per rinnovare il rapporto fra passato e futuro nel rispetto dell’ambiente naturale e costruito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.