I patrimoni dell’Umanità sono lasciti perpetui, che si arricchiscono continuamente e si donano a sempre più eredi. Restauro, conservazione, valorizzazione, digitalizzazione, sono da sempre alleati delle ambiziose e necessarie azioni che UNESCO mette in campo per tutelare e promuovere tale ricchezza. Questo volume con i suoi contributi, i diversi per approccio e temi che presenta al lettore, è un esempio di come il patrimonio dell’umanità possa essere oggi affrontato con metodi, strumenti e filosofie differenti. Dalle riflessioni sul patrimonio epigrafico, tra i più diffusi e meno compresi lasciti dell’antichità, alla progettazione di cartografie digitali dei paesaggi culturali; dall’analisi delle azioni di restauro dei mosaici ravennati, all’osservazione della diagnostica del degrado attraverso il rilievo topografico, dall’esame delle immense possibilità che offre il digitale nella fruizione del bene, alla valutazione delle diverse percezioni dello stesso, si conclude che l’interdisciplinarietà è l’unico mezzo, polifonico ma mirato, capace di lavorare sulla conoscenza, sulla valorizzazione e sulla conservazione nel tempo dei patrimoni dell’Umanità.
Federica Botti, M.C.C. (2024). Introduzione. Bologna : Università di Bologna [10.60923/pcrp_2024-4].
Introduzione
Federica Botti;Maria Cristina Carile;Mario Neve;
2024
Abstract
I patrimoni dell’Umanità sono lasciti perpetui, che si arricchiscono continuamente e si donano a sempre più eredi. Restauro, conservazione, valorizzazione, digitalizzazione, sono da sempre alleati delle ambiziose e necessarie azioni che UNESCO mette in campo per tutelare e promuovere tale ricchezza. Questo volume con i suoi contributi, i diversi per approccio e temi che presenta al lettore, è un esempio di come il patrimonio dell’umanità possa essere oggi affrontato con metodi, strumenti e filosofie differenti. Dalle riflessioni sul patrimonio epigrafico, tra i più diffusi e meno compresi lasciti dell’antichità, alla progettazione di cartografie digitali dei paesaggi culturali; dall’analisi delle azioni di restauro dei mosaici ravennati, all’osservazione della diagnostica del degrado attraverso il rilievo topografico, dall’esame delle immense possibilità che offre il digitale nella fruizione del bene, alla valutazione delle diverse percezioni dello stesso, si conclude che l’interdisciplinarietà è l’unico mezzo, polifonico ma mirato, capace di lavorare sulla conoscenza, sulla valorizzazione e sulla conservazione nel tempo dei patrimoni dell’Umanità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.