Il presente contributo si propone di analizzare le proposte testuali di accordo sul commercio digitale (ACD) recentemente avanzate dalla Commissione europea, al fine di esaminarne l’ambito di applicazione ratione materiae. Lo scopo dello studio è duplice. In primis, si determinano le innovazioni apportate dagli ACD ai capi riguardanti il commercio elettronico di cui agli accordi di libero scambio di nuova generazione conclusi dall’Unione europea con Paesi terzi. Come si dimostrerà, gli accordi sul commercio digitale ampliano significativamente l’ambito di applicazione materiale di questi ultimi, in particolare con riguardo alla disciplina dei dati. Da tale prospettiva ed in secondo luogo, l’analisi si sofferma sulla scelta della base giuridica degli ACD, valutando se il ricorso al solo art. 207 TFUE possa legittimare l’Unione a disciplinare, all’interno di tali accordi, interessi non prettamente commerciali, segnatamente la tutela dei dati personali e della privacy.
Virginia Remondino (2024). Gli accordi sul commercio digitale tra liberalizzazione degli scambi e protezione dei dati personali e della privacy: implicazioni per la politica commerciale comune dell’Unione europea. Napoli : Editoriale Scientifica.
Gli accordi sul commercio digitale tra liberalizzazione degli scambi e protezione dei dati personali e della privacy: implicazioni per la politica commerciale comune dell’Unione europea
Virginia Remondino
Primo
2024
Abstract
Il presente contributo si propone di analizzare le proposte testuali di accordo sul commercio digitale (ACD) recentemente avanzate dalla Commissione europea, al fine di esaminarne l’ambito di applicazione ratione materiae. Lo scopo dello studio è duplice. In primis, si determinano le innovazioni apportate dagli ACD ai capi riguardanti il commercio elettronico di cui agli accordi di libero scambio di nuova generazione conclusi dall’Unione europea con Paesi terzi. Come si dimostrerà, gli accordi sul commercio digitale ampliano significativamente l’ambito di applicazione materiale di questi ultimi, in particolare con riguardo alla disciplina dei dati. Da tale prospettiva ed in secondo luogo, l’analisi si sofferma sulla scelta della base giuridica degli ACD, valutando se il ricorso al solo art. 207 TFUE possa legittimare l’Unione a disciplinare, all’interno di tali accordi, interessi non prettamente commerciali, segnatamente la tutela dei dati personali e della privacy.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.