Anche se le è riservato un numero limitato di versi, Briseide, nell’Iliade, svolge un’importante funzione narrativa. Non solo il suo rapimento da parte di Agamennone è la causa scatenante del ritiro di Achille dalla battaglia, ma a questa figura femminile, sola tra le silenti schiave dell’epos, è affidata la parola per intonare il lamento funebre sul corpo di Patroclo, un ruolo che di solito spetta alle donne della famiglia. E alcune incongruenze all’interno del poema lasciano intravedere, dietro le pieghe della narrazione omerica, le tracce di un passato “pre-iliadico” in cui Briseide doveva avere un ruolo e un’identità ben più articolati di quanto l’Iliade non lasci intendere. Dopo Omero, la sua presenza non è massiccia, ma è costante nel tempo: da Bacchilide all’elegia latina, da Quinto di Smirne alle riscritture della materia troiana per tutto il Medioevo e oltre, e ancora nei secoli successivi, in poesia e nelle arti figurative, nel teatro e nel cinema. Ma se Briseide è stata a lungo, in definitiva, un personaggio secondario, in tempi recenti, complice il fenomeno del retelling femminile del mito, questa figura è uscita definitivamente dal cono d’ombra proiettato su di lei da Achille: compare in uno dei più eclatanti casi editoriali degli ultimi anni, La canzone di Achille di Madeline Miller, e in numerose altre riscritture, come Il silenzio delle ragazze e Il pianto delle Troiane di Pat Barker. Passando in rassegna un’ampia varietà di fonti, questo volume tenta per la prima volta di tracciare la storia di Briseide e delle sue metamorfosi nel tempo, da Omero a oggi.
Lucia Floridi (2024). Voci e silenzi di Briseide. Da Omero a Pat Barker.. Bologna : Pàtron editore.
Voci e silenzi di Briseide. Da Omero a Pat Barker.
Lucia Floridi
2024
Abstract
Anche se le è riservato un numero limitato di versi, Briseide, nell’Iliade, svolge un’importante funzione narrativa. Non solo il suo rapimento da parte di Agamennone è la causa scatenante del ritiro di Achille dalla battaglia, ma a questa figura femminile, sola tra le silenti schiave dell’epos, è affidata la parola per intonare il lamento funebre sul corpo di Patroclo, un ruolo che di solito spetta alle donne della famiglia. E alcune incongruenze all’interno del poema lasciano intravedere, dietro le pieghe della narrazione omerica, le tracce di un passato “pre-iliadico” in cui Briseide doveva avere un ruolo e un’identità ben più articolati di quanto l’Iliade non lasci intendere. Dopo Omero, la sua presenza non è massiccia, ma è costante nel tempo: da Bacchilide all’elegia latina, da Quinto di Smirne alle riscritture della materia troiana per tutto il Medioevo e oltre, e ancora nei secoli successivi, in poesia e nelle arti figurative, nel teatro e nel cinema. Ma se Briseide è stata a lungo, in definitiva, un personaggio secondario, in tempi recenti, complice il fenomeno del retelling femminile del mito, questa figura è uscita definitivamente dal cono d’ombra proiettato su di lei da Achille: compare in uno dei più eclatanti casi editoriali degli ultimi anni, La canzone di Achille di Madeline Miller, e in numerose altre riscritture, come Il silenzio delle ragazze e Il pianto delle Troiane di Pat Barker. Passando in rassegna un’ampia varietà di fonti, questo volume tenta per la prima volta di tracciare la storia di Briseide e delle sue metamorfosi nel tempo, da Omero a oggi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.