Attraverso l’analisi di tre tragedie del teatro inglese (che si collocano tra la «Renaissance» e la «Restoration»), questo libro affronta un frammento del tema sconfinato del rapporto tra i testi delle letterature moderne e i classici greci e latini. Un rapporto (complicato, multiforme e mai lineare) con un modello a volte citato, a volte alluso, a volte ricercato, a volte rifiutato, a volte consapevolmente taciuto e quasi rimosso. Un rapporto a tratti quasi ‘edipico’ con un modello fondativo di un’intera tradizione, quello della poesia latina dell’Eneide, delle Metamorfosi e del teatro di Seneca. In queste pagine appaiono, dunque, umbrae e fantasmi: quelli ‘veri’, di Seneca tragico e del teatro elisabettiano, ma, appunto, anche la metafora di un modello evanescente. E in ogni capitolo appare (e scompare) anche Amleto: l’Amleto di Shakespeare e lo stesso testo di The Tragedy of Hamlet, ma anche la ‘tragedia amletica’ della letteratura moderna (con le sue «angosce dell’influenza») nei confronti di un modello sentito come classico. Ma questo è anche un lavoro di filologia. La ricerca delle tracce della poesia latina, ossia lo studio di ciò che chiamiamo ‘Ricezione’, si affianca (a volte in modo sorprendente) all’ecdotica: l’agone intertestuale che il teatro moderno ingaggia con la classicità può, infatti, addirittura sanare alcune celeberrime cruces nei testi della tradizione drammatica moderna. Nel grande gioco della letteratura e delle ombre dei suoi modelli.
ANTONIO ZIOSI (2024). IL FANTASMA DEL MODELLO. Seneca, Ovidio, Virgilio e la tragedia di Amleto. Bologna : Pàtron.
IL FANTASMA DEL MODELLO. Seneca, Ovidio, Virgilio e la tragedia di Amleto
ANTONIO ZIOSI
2024
Abstract
Attraverso l’analisi di tre tragedie del teatro inglese (che si collocano tra la «Renaissance» e la «Restoration»), questo libro affronta un frammento del tema sconfinato del rapporto tra i testi delle letterature moderne e i classici greci e latini. Un rapporto (complicato, multiforme e mai lineare) con un modello a volte citato, a volte alluso, a volte ricercato, a volte rifiutato, a volte consapevolmente taciuto e quasi rimosso. Un rapporto a tratti quasi ‘edipico’ con un modello fondativo di un’intera tradizione, quello della poesia latina dell’Eneide, delle Metamorfosi e del teatro di Seneca. In queste pagine appaiono, dunque, umbrae e fantasmi: quelli ‘veri’, di Seneca tragico e del teatro elisabettiano, ma, appunto, anche la metafora di un modello evanescente. E in ogni capitolo appare (e scompare) anche Amleto: l’Amleto di Shakespeare e lo stesso testo di The Tragedy of Hamlet, ma anche la ‘tragedia amletica’ della letteratura moderna (con le sue «angosce dell’influenza») nei confronti di un modello sentito come classico. Ma questo è anche un lavoro di filologia. La ricerca delle tracce della poesia latina, ossia lo studio di ciò che chiamiamo ‘Ricezione’, si affianca (a volte in modo sorprendente) all’ecdotica: l’agone intertestuale che il teatro moderno ingaggia con la classicità può, infatti, addirittura sanare alcune celeberrime cruces nei testi della tradizione drammatica moderna. Nel grande gioco della letteratura e delle ombre dei suoi modelli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.