In cammino con adolescenti "difficili" : trekking e avventura come dispositivi educativi nella marginalità sociale

How can the “simple” action of walking become an adventure? And why and under what circumstances can this adventure be considered educational? This book attempts to answer these questions by delving into the educational potential of hiking and adventure as pedagogical devices that seems to particularly interesting especially within programs for “difficult” adolescents. The theme of adolescence is discussed in relation to social marginalization and deviance, from an interactionist and intersectional perspective. Educational hiking is then explored within the broader field of nature-based Adventure Education, and its pedagogical devices are analyzed in the interconnection between the bodily experience and the metaphorical dimension. The last part of the book reports the summary of a case study research on an educational long hiking program with “difficult” adolescents, in which the walking interview method - among others - was used: this is one of the very first uses of the walking interview in the educational field in Italy. The volume is aimed at those who love walking and those who are involved in socio-educational or nature-based programs: the transformative power of educational hiking - and most of all the chance of eliciting “difficult” adolescents to get to know themselves in a new way - emerges both from the theoretical insights and from the empirical research. As Andrea (fictitious name) says, “In the end, it’s not like I’m a guy just like other people think I’m a dumb guy or anything like that: if I put effort into it, I can do it” (excerpt from a walking interview).

In che modo il “semplice” atto del camminare può divenire un’avventura? E come mai e in quali circostanze quest’avventura può essere considerata educativa? Il volume tenta di rispondere a queste domande approfondendo il potenziale educativo del cammino e dell’avventura come dispositivi pedagogici particolarmente interessanti soprattutto nei percorsi con ragazzi e ragazze “difficili”. Il tema delle adolescenze viene discusso in relazione ad alcune questioni legate alla marginalità sociale e alla devianza, in ottica interazionista e intersezionale. Si esplora, poi, il cammino educativo all’interno del più ampio ambito dell’educazione avventura nature-based e se ne analizzano i dispositivi pedagogici nell’intreccio tra esperienza corporea e dimensione metaforica. L’ultima parte del libro riporta la sintesi di uno studio di caso su un progetto di lungo cammino educativo con adolescenti “difficili”, nel quale è stato utilizzato – tra gli altri – il metodo dell’intervista camminata: si tratta di uno dei primissimi utilizzi della walking interview in ambito educativo in Italia. Il volume si rivolge a chi ama camminare e a chi si occupa a vario titolo di progetti socio-educativi o di percorsi nature-based: sia dagli approfondimenti teorici, sia dalla rilevazione empirica, infatti, emerge il potere trasformativo del cammino educativo, e in particolare la possibilità di stimolare ragazzi e ragazze “difficili” a conoscersi in modo nuovo. Come afferma Andrea (nome di fantasia), «alla fine non è che sono un ragazzo proprio come pensano gli altri che sia un ragazzo stupido o robe del genere: se mi ci metto di impegno ce la posso fare» (estratto di un’intervista camminata).