Il contributo mira ad analizzare la disciplina dell'espropriazione forzata nei confronti della pubblica amministrazione. Si passano all’esame quattro distinte (ma connesse) problematiche della materia: l’ammissibilità dell’azione esecutiva nei confronti della p.a., la possibilità e limiti di aggressione dei beni pubblici, la specialità della procedura esecutiva, la peculiarità dell’esecuzione nei confronti delle A.s.l. e degli enti locali, il tutto accompagnato da un esame comparato dei sistemi processuali ritenuti rilevanti e dall’analisi di alcune normative internazionali ed europee. In tale contesto, si coglie sullo sfondo la consapevolezza che la crisi finanziaria ed economica a livello globale e i suoi effetti nel nostro Paese ha aumentato l’ampiezza e l’intensità delle limitazioni normative alle azioni esecutive dei creditori contro gli enti pubblici, fino a prospettare il blocco totale di esse. A questo crescendo si è aggiunta, di recente, anche la disciplina emergenziale del periodo pandemico che ha arricchito, proprio nel campo sanitario, il divieto di azioni esecutive. Da qui l’obiettivo di analizzare se e in che misura sia ammissibile, nell’ordinamento attuale, che lo Stato-amministrazione diventi ostacolo all’azione dello Stato-giustizia, e, dunque, crei irragionevoli o eccessive strettoie per l’accesso alla tutela giurisdizionale degli individui. All’orizzonte, alcune proposte per una diversa lettura dei valori costituzionali finora applicati e per l’uso degli strumenti processuali che potrebbero meglio realizzare un “giusto processo esecutivo”.
Rasia, Carlo. (2024). Contributo allo studio dell'espropriazione forzata contro l'amministrazione pubblica. Bologna : Bologna University Press [10.30682/sg337].
Contributo allo studio dell'espropriazione forzata contro l'amministrazione pubblica
CARLO. RASIA
2024
Abstract
Il contributo mira ad analizzare la disciplina dell'espropriazione forzata nei confronti della pubblica amministrazione. Si passano all’esame quattro distinte (ma connesse) problematiche della materia: l’ammissibilità dell’azione esecutiva nei confronti della p.a., la possibilità e limiti di aggressione dei beni pubblici, la specialità della procedura esecutiva, la peculiarità dell’esecuzione nei confronti delle A.s.l. e degli enti locali, il tutto accompagnato da un esame comparato dei sistemi processuali ritenuti rilevanti e dall’analisi di alcune normative internazionali ed europee. In tale contesto, si coglie sullo sfondo la consapevolezza che la crisi finanziaria ed economica a livello globale e i suoi effetti nel nostro Paese ha aumentato l’ampiezza e l’intensità delle limitazioni normative alle azioni esecutive dei creditori contro gli enti pubblici, fino a prospettare il blocco totale di esse. A questo crescendo si è aggiunta, di recente, anche la disciplina emergenziale del periodo pandemico che ha arricchito, proprio nel campo sanitario, il divieto di azioni esecutive. Da qui l’obiettivo di analizzare se e in che misura sia ammissibile, nell’ordinamento attuale, che lo Stato-amministrazione diventi ostacolo all’azione dello Stato-giustizia, e, dunque, crei irragionevoli o eccessive strettoie per l’accesso alla tutela giurisdizionale degli individui. All’orizzonte, alcune proposte per una diversa lettura dei valori costituzionali finora applicati e per l’uso degli strumenti processuali che potrebbero meglio realizzare un “giusto processo esecutivo”.| File | Dimensione | Formato | |
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