Si può considerare largamente acquisita e condivisa la convinzione secondo la quale il capitale umano rappresenta la risorsa principale di qualunque impresa, sia essa pubblica o privata. Da qui la necessità di salvaguardare il benessere di chi vi presta la propria attività lavorativa. Il diritto penale incontra molti limiti nell’approntare una efficace tutela di questa condizione, sollecitando la ricerca di strategie alternative. Anche nell’ottica di attuare una concreta sussidiarietà dell’intervento penale, si è rivolto lo sguardo alle misure responsive disciplinate dall’universo della compliance aziendale. La funzione promozionale, insita in un sistema di due diligence, ben rappresentato nell’apparato normativo che istituisce la responsabilità amministrativa degli enti, ma rinvenibile anche in altri contesti normativi che regolamentano la vita dell’impresa pubblica e privata, rappresenta una delle principali leve virtuose. La responsabilità individuale mostra evidenziati limiti strutturali e di modesta tenuta sotto il profilo sanzionatorio, inducendo a spostare l’attenzione sulle scelte organizzative aziendali, nelle quali si gioca la vera partita di una politica prevenzionale. La costrittività occupazionale rappresenta l’espressione più marcata di una disorganizzazione o di una organizzazione aziendale malsana, che il principio di autonomia della responsabilità degli enti potrebbe efficacemente contrastare. I luoghi di lavoro, come spazi nei quali porre al centro il benessere della persona, possono concorrere a definire un neo-umanesimo, i cui effetti si possono riverberare nella più ampia dimensione sociale.
Francesca Curi (2024). La tutela del benessere lavorativo negli enti pubblici e privati. Per un ruolo sussidiario del diritto penale. A proposito di una compliance integrata e una colpevolezza responsiva. Torino : Giappichelli.
La tutela del benessere lavorativo negli enti pubblici e privati. Per un ruolo sussidiario del diritto penale. A proposito di una compliance integrata e una colpevolezza responsiva
Francesca Curi
2024
Abstract
Si può considerare largamente acquisita e condivisa la convinzione secondo la quale il capitale umano rappresenta la risorsa principale di qualunque impresa, sia essa pubblica o privata. Da qui la necessità di salvaguardare il benessere di chi vi presta la propria attività lavorativa. Il diritto penale incontra molti limiti nell’approntare una efficace tutela di questa condizione, sollecitando la ricerca di strategie alternative. Anche nell’ottica di attuare una concreta sussidiarietà dell’intervento penale, si è rivolto lo sguardo alle misure responsive disciplinate dall’universo della compliance aziendale. La funzione promozionale, insita in un sistema di due diligence, ben rappresentato nell’apparato normativo che istituisce la responsabilità amministrativa degli enti, ma rinvenibile anche in altri contesti normativi che regolamentano la vita dell’impresa pubblica e privata, rappresenta una delle principali leve virtuose. La responsabilità individuale mostra evidenziati limiti strutturali e di modesta tenuta sotto il profilo sanzionatorio, inducendo a spostare l’attenzione sulle scelte organizzative aziendali, nelle quali si gioca la vera partita di una politica prevenzionale. La costrittività occupazionale rappresenta l’espressione più marcata di una disorganizzazione o di una organizzazione aziendale malsana, che il principio di autonomia della responsabilità degli enti potrebbe efficacemente contrastare. I luoghi di lavoro, come spazi nei quali porre al centro il benessere della persona, possono concorrere a definire un neo-umanesimo, i cui effetti si possono riverberare nella più ampia dimensione sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.