Come accade di consueto per i principali appuntamenti elettorali che interessano il nostro paese, l’Istituto Cattaneo si è soffermato sull’analisi della partecipazione elettorale anche in occasione delle elezioni europee di domenica 26 maggio 2019, quando quasi 50 milioni di elettori italiani sono stati chiamati alle urne per rinnovare la composizione del Parlamento europeo. Questo contributo si sofferma su quattro diversi aspetti: in primo luogo, mostriamo l’evoluzione diacronica del fenomeno dell’astensionismo attraverso il confronto con i dati delle precedenti tornate elettorali, sia europee (2014) che politiche (2018); in secondo luogo, inseriamo i dati italiani del 2019 in prospettiva comparata, così da verificare se e quanto le differenze tra europee 2019 ed europee 2014 ricalcano tendenze diffuse su tutto il territorio continentale; in terzo luogo, ci concentriamo sulla differenziazione territoriale del voto, sia a livello di macro-aree che regionale; in quarto ed ultimo luogo, confrontiamo l’andamento territoriale della partecipazione (nei suoi scostamenti tra politiche 2018 ed europee 2019) con il voto al M5s, vero sconfitto di questo appuntamento elettorale, per cominciare a capire se e in che misura tale partito sia stato colpito da una qualche forma di smobilitazione selettiva del proprio elettorato, solitamente considerato più a rischio astensione in occasione di qualsiasi elezione che non sia politica. Ovviamente, su quest’ultimo punto le indicazioni che saremo in grado di trarre sono solo parziali e preliminari, in quanto bisognerà aspettare i flussi elettorali per avere un quadro più completo e sistematico.
Pritoni, A. (2019). Partecipazione elettorale ed astensionismo alle europee 2019. BOLOGNA : Istituto Cattaneo.
Partecipazione elettorale ed astensionismo alle europee 2019
Pritoni, Andrea
2019
Abstract
Come accade di consueto per i principali appuntamenti elettorali che interessano il nostro paese, l’Istituto Cattaneo si è soffermato sull’analisi della partecipazione elettorale anche in occasione delle elezioni europee di domenica 26 maggio 2019, quando quasi 50 milioni di elettori italiani sono stati chiamati alle urne per rinnovare la composizione del Parlamento europeo. Questo contributo si sofferma su quattro diversi aspetti: in primo luogo, mostriamo l’evoluzione diacronica del fenomeno dell’astensionismo attraverso il confronto con i dati delle precedenti tornate elettorali, sia europee (2014) che politiche (2018); in secondo luogo, inseriamo i dati italiani del 2019 in prospettiva comparata, così da verificare se e quanto le differenze tra europee 2019 ed europee 2014 ricalcano tendenze diffuse su tutto il territorio continentale; in terzo luogo, ci concentriamo sulla differenziazione territoriale del voto, sia a livello di macro-aree che regionale; in quarto ed ultimo luogo, confrontiamo l’andamento territoriale della partecipazione (nei suoi scostamenti tra politiche 2018 ed europee 2019) con il voto al M5s, vero sconfitto di questo appuntamento elettorale, per cominciare a capire se e in che misura tale partito sia stato colpito da una qualche forma di smobilitazione selettiva del proprio elettorato, solitamente considerato più a rischio astensione in occasione di qualsiasi elezione che non sia politica. Ovviamente, su quest’ultimo punto le indicazioni che saremo in grado di trarre sono solo parziali e preliminari, in quanto bisognerà aspettare i flussi elettorali per avere un quadro più completo e sistematico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.