L'intelligence come oggetto di accertamento penale

L’attività di intelligence può costituire oggetto di accertamento penale sia in modo incidentale sia in via principale. Nel primo caso, la magistratura, investita di una vicenda per così dire ordinaria, si imbatte in dati coperti dal segreto di Stato rilevanti per la verifica affidatale. Nella seconda ipotesi, l’oggetto primario dell’indagine o dell’istruzione è costituito dall’operato dei servizi: in tali circostanze, l’autorità giudiziaria è chiamata ad attuare un sindacato di legalità penale sulle condotte di persone che ai servizi in senso lato afferiscano. Mentre ci si è soffermati in precedenti contributi sulle tradizionali previsioni codicistiche regolanti quello che qui si è definito come un controllo incidentale, con il presente lavoro ci si intende concentrare su presupposti, limiti e condizioni posti al potere giudiziario quando si trovi ad esercitare lo scrutinio di legalità penale sugli addetti agli apparati dell’intelligence.