Tra la metà di luglio 1942 e la metà di ottobre 1943 Nonantola – un piccolo comune della provincia di Modena dalla lunga e prestigiosa storia – ha accolto, ospitato e contribuito a salvare 73 giovani profughi ebrei in fuga, insieme alle loro guide. La vicenda dei ragazzi e delle ragazze di Villa Emma è nota, ricostruita grazie alle ricerche di Klaus Voigt e valorizzata dalle scelte dell’amministrazione locale che nel 2004 ha (creato la) dato vita alla Fondazione Villa Emma con la missione di valorizzare questo evento storico e il suo significato per il presente. Le tracce di una fuga sono necessariamente molto poche, ma nel caso dei ragazzi e delle ragazze di Villa Emma sono sorprendenti: poco meno di cento libri, parte della loro biblioteca, ritrovati nei primi anni Duemila in una cantina di Modena. Alla fine di novembre 2019, per approfondire le diverse sfaccettature tematiche sollevate dal ritrovamento dei volumi, la Fondazione – in collaborazione con Ibc Emilia-Romagna e Comune di Nonantola, con il patrocinio del Mibact e del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne dell’Università di Bologna – ha organizzato il convegno internazionale Libri in fuga. Leggere e studiare mentre il mondo brucia. Italia, Europa (1939-45). Grazie al coinvolgimento di studiosi e studiose di diverse università italiane e straniere, è stato possibile collocare la vicenda dei libri in fuga in un quadro più ampio, ovvero nei contesti storici e culturali in cui quella biblioteca è stata messa insieme. Il presente volume prende le mosse dagli interventi di quelle giornate di studi, raccogliendone e sviluppandone le riflessioni.
Conterno, C., Pirazzoli, E. (2024). Introduzione. Bologna : Il Mulino.
Introduzione
Conterno, C.;
2024
Abstract
Tra la metà di luglio 1942 e la metà di ottobre 1943 Nonantola – un piccolo comune della provincia di Modena dalla lunga e prestigiosa storia – ha accolto, ospitato e contribuito a salvare 73 giovani profughi ebrei in fuga, insieme alle loro guide. La vicenda dei ragazzi e delle ragazze di Villa Emma è nota, ricostruita grazie alle ricerche di Klaus Voigt e valorizzata dalle scelte dell’amministrazione locale che nel 2004 ha (creato la) dato vita alla Fondazione Villa Emma con la missione di valorizzare questo evento storico e il suo significato per il presente. Le tracce di una fuga sono necessariamente molto poche, ma nel caso dei ragazzi e delle ragazze di Villa Emma sono sorprendenti: poco meno di cento libri, parte della loro biblioteca, ritrovati nei primi anni Duemila in una cantina di Modena. Alla fine di novembre 2019, per approfondire le diverse sfaccettature tematiche sollevate dal ritrovamento dei volumi, la Fondazione – in collaborazione con Ibc Emilia-Romagna e Comune di Nonantola, con il patrocinio del Mibact e del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne dell’Università di Bologna – ha organizzato il convegno internazionale Libri in fuga. Leggere e studiare mentre il mondo brucia. Italia, Europa (1939-45). Grazie al coinvolgimento di studiosi e studiose di diverse università italiane e straniere, è stato possibile collocare la vicenda dei libri in fuga in un quadro più ampio, ovvero nei contesti storici e culturali in cui quella biblioteca è stata messa insieme. Il presente volume prende le mosse dagli interventi di quelle giornate di studi, raccogliendone e sviluppandone le riflessioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.