Molti dei libri in fuga, presenti all’interno della biblioteca dei ragazzi e delle ragazze di Villa Emma, furono scritti da autori in fuga, ad esempio Alfred Döblin, Rudolf Frank, Heinrich Eduard Jacob, Alfred Kerr, Joe Lederer, Thomas Mann, Valerio Marcu, Felix Salten, Selma Stern, Ludwig Renn, Ludwig Wolff e Stefan Zweig. Di quest’ultimo, lo scrittore austriaco di origine ebraica Stefan Zweig (Vienna, 1881 – Petrópolis, 1942), i ragazzi e le ragazze di Villa Emma potevano leggere (per quello che ne sappiamo oggi) due testi: "Amok. Novellen einer Leidenschaft" (1922; "Amok") e "Triumph und Tragik des Erasmus von Rotterdam" (1934; "Erasmo da Rotterdam"). Colpiscono le analogie tra Stefan Zweig e i ragazzi e le ragazze di Villa Emma: come i e le giovani in fuga, anche lo scrittore austriaco possedeva una biblioteca, in cui trovava rifugio, ma da cui ha dovuto progressivamente separarsi a causa di frequenti spostamenti. Significativo è, inoltre, il fatto che in più occasioni Zweig abbia riflettuto sulla centralità della lettura e del libro. Partendo dalle sue considerazioni in quest’ambito, il presente contributo intende indagare il ruolo svolto dai libri per Stefan Zweig, ripercorrere il destino delle sue biblioteche e, infine, concentrarsi sulla presenza dell’"Erasmo da Rotterdam" all’interno della biblioteca dei ragazzi e delle ragazze di Villa Emma. L’accostamento dei due incontri con il libro permette di illuminare in modo nuovo sia la passione per i libri di Stefan Zweig sia quella dei ragazzi. Per raggiungere l’obiettivo si ricorre ad un approccio ermeneutico sui testi esaminati, affiancato da principi dei cultural studies e di biblioteconomia.
Conterno, C. (2024). Biblioteche in fuga. Da Stefan Zweig ai ragazzi e alle ragazze di Villa Emma. Bologna : Il Mulino.
Biblioteche in fuga. Da Stefan Zweig ai ragazzi e alle ragazze di Villa Emma
Conterno, C.
2024
Abstract
Molti dei libri in fuga, presenti all’interno della biblioteca dei ragazzi e delle ragazze di Villa Emma, furono scritti da autori in fuga, ad esempio Alfred Döblin, Rudolf Frank, Heinrich Eduard Jacob, Alfred Kerr, Joe Lederer, Thomas Mann, Valerio Marcu, Felix Salten, Selma Stern, Ludwig Renn, Ludwig Wolff e Stefan Zweig. Di quest’ultimo, lo scrittore austriaco di origine ebraica Stefan Zweig (Vienna, 1881 – Petrópolis, 1942), i ragazzi e le ragazze di Villa Emma potevano leggere (per quello che ne sappiamo oggi) due testi: "Amok. Novellen einer Leidenschaft" (1922; "Amok") e "Triumph und Tragik des Erasmus von Rotterdam" (1934; "Erasmo da Rotterdam"). Colpiscono le analogie tra Stefan Zweig e i ragazzi e le ragazze di Villa Emma: come i e le giovani in fuga, anche lo scrittore austriaco possedeva una biblioteca, in cui trovava rifugio, ma da cui ha dovuto progressivamente separarsi a causa di frequenti spostamenti. Significativo è, inoltre, il fatto che in più occasioni Zweig abbia riflettuto sulla centralità della lettura e del libro. Partendo dalle sue considerazioni in quest’ambito, il presente contributo intende indagare il ruolo svolto dai libri per Stefan Zweig, ripercorrere il destino delle sue biblioteche e, infine, concentrarsi sulla presenza dell’"Erasmo da Rotterdam" all’interno della biblioteca dei ragazzi e delle ragazze di Villa Emma. L’accostamento dei due incontri con il libro permette di illuminare in modo nuovo sia la passione per i libri di Stefan Zweig sia quella dei ragazzi. Per raggiungere l’obiettivo si ricorre ad un approccio ermeneutico sui testi esaminati, affiancato da principi dei cultural studies e di biblioteconomia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.