La figura dello studente nella narrativa dei Secoli d’Oro è una costante e nelle Novelle esemplari cervantine è onnipresente, quasi quanto nel Don Chisciotte. È stato detto che è un personaggio proteiforme perché appare in ogni novella sempre in bilico fra differenti identità in continua trasformazione: studenti/signori, studenti/cavalieri, studenti/ soldati, studenti/picari, studenti/zingari, studenti/pazzi, tutti suscettibili di ulteriori metamorfosi o di riacquistare l’identità precedente. Tale caratteristica è probabilmente dovuta all’influenza del teatro breve in cui lo studente è di casa già nelle prime farse cinquecentesche. Nel teatro cervantino spiccano due studenti che appaiono ne La cueva de Salamanca (Nella caverna di Salamanca) e nel Rufián dichoso (Allegro Ruffiano). Il primo, un burlador errante ed esorcista, deriva dal tipo che appare nella farsa di Hans Sachs Der fahrende Schüler mit dem Tenfelbamen (Lo studente vagante in Paradiso) del 1551, che in seguito, tradizionalizzato, fa la sua comparsa anche in Francia e in Italia. Nelle novelle cervantine, tuttavia, lo studente è un trickster ‘depotenziato’ che serve soprattutto per introdurre nuovi spazi sociali (e nuovi temi letterari) in un genere tradizionalmente legato al contesto amoroso urbano, avvicinando così la novellistica alla traiettoria proteiforme del romanzo barocco.
V. Nider (2024). Lo studente proteiforme nelle “Novelas ejemplares” di Cervantes. Bologna : Il Mulino.
Lo studente proteiforme nelle “Novelas ejemplares” di Cervantes
V. Nider
2024
Abstract
La figura dello studente nella narrativa dei Secoli d’Oro è una costante e nelle Novelle esemplari cervantine è onnipresente, quasi quanto nel Don Chisciotte. È stato detto che è un personaggio proteiforme perché appare in ogni novella sempre in bilico fra differenti identità in continua trasformazione: studenti/signori, studenti/cavalieri, studenti/ soldati, studenti/picari, studenti/zingari, studenti/pazzi, tutti suscettibili di ulteriori metamorfosi o di riacquistare l’identità precedente. Tale caratteristica è probabilmente dovuta all’influenza del teatro breve in cui lo studente è di casa già nelle prime farse cinquecentesche. Nel teatro cervantino spiccano due studenti che appaiono ne La cueva de Salamanca (Nella caverna di Salamanca) e nel Rufián dichoso (Allegro Ruffiano). Il primo, un burlador errante ed esorcista, deriva dal tipo che appare nella farsa di Hans Sachs Der fahrende Schüler mit dem Tenfelbamen (Lo studente vagante in Paradiso) del 1551, che in seguito, tradizionalizzato, fa la sua comparsa anche in Francia e in Italia. Nelle novelle cervantine, tuttavia, lo studente è un trickster ‘depotenziato’ che serve soprattutto per introdurre nuovi spazi sociali (e nuovi temi letterari) in un genere tradizionalmente legato al contesto amoroso urbano, avvicinando così la novellistica alla traiettoria proteiforme del romanzo barocco.File | Dimensione | Formato | |
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