Questo capitolo analizza la relazione fra territorio e voto alle elezioni politiche del 2022. Negli studi sul comportamento di voto in Italia, il territorio ha storicamente rivestito un ruolo centrale nello spiegare gli esiti elettorali. Nello specifico il territorio è stato tradizionalmente analizzato nella sua dimensione geopolitica tramite la scomposizione in zone macro-regionali portatrici di differenti subculture politiche. In anni più recenti, a questa concezione si è aggiunta anche una crescente attenzione verso la dimensione demografica dei comuni sulla base di evidenze empiriche che mostrano importanti differenze in termini di esiti elettorali tra grandi e piccoli centri. Le elezioni italiane del 2022 confermano l’importanza del territorio sul piano elettorale, sebbene con dinamiche in parte diverse rispetto al passato. Il consenso dei partiti italiani sul territorio è stato sicuramente uno degli aspetti più discussi del voto del 25 settembre: la meridionalizzazione del Movimento cinque stelle (M5s), l’ulteriore nazionalizzazione della Lega nonostante l’arretramento elettorale e la debolezza del Partito democratico (Pd) al di fuori delle grandi città. Alla luce di tutto ciò, il capitolo cerca di rispondere a due domande di ricerca: in che modo il territorio è rilevante per il voto oggi in Italia? La dimensione territoriale ha oggi una sua capacità esplicativa autonoma sul voto al netto dei fattori culturali e socio-economici? Per rispondere al primo quesito, il nostro contributo propone una originale classificazione del territorio che affianca alla classica distinzione in zone geopolitiche non solo la più recente analisi basata sull’ampiezza demografica dei comuni, ma anche una nuova dimensione territoriale basata sulla facilità di accesso da parte dei cittadini ad alcuni servizi essenziali (sanità, istruzione, trasporti). In particolare, questa nuova dimensione è stata operazionalizzata come distanza di ciascun comune dai centri urbani dove questi servizi vengono erogati. L’analisi dei risultati elettorali sulla base di questa nuova concezione integrata di territorio mostra l’importanza di tutte e tre le dimensioni di analisi per discriminare il voto a partiti e coalizioni nell’Italia del 2022. Per rispondere al secondo quesito di ricerca, il nostro contributo analizza la relazione tra le diverse variabili territoriali e il voto anche tenendo conto di una serie di fattori socio-economici e culturali che caratterizzano le specificità dei comuni italiani. L’analisi mostra che ciascuna dimensione territoriale è rilevante per spiegare il voto. L’impatto del territorio, quindi, non è un mero effetto di composizione dovuto all’influenza dei fattori socio-economici e culturali, ma ha una autonoma capacità esplicativa.
Matteo Cataldi, V.E. (2024). Territorio e voto in Italia alle elezioni politiche del 2022. Bologna : Il Mulino.
Territorio e voto in Italia alle elezioni politiche del 2022
Nicola Maggini
2024
Abstract
Questo capitolo analizza la relazione fra territorio e voto alle elezioni politiche del 2022. Negli studi sul comportamento di voto in Italia, il territorio ha storicamente rivestito un ruolo centrale nello spiegare gli esiti elettorali. Nello specifico il territorio è stato tradizionalmente analizzato nella sua dimensione geopolitica tramite la scomposizione in zone macro-regionali portatrici di differenti subculture politiche. In anni più recenti, a questa concezione si è aggiunta anche una crescente attenzione verso la dimensione demografica dei comuni sulla base di evidenze empiriche che mostrano importanti differenze in termini di esiti elettorali tra grandi e piccoli centri. Le elezioni italiane del 2022 confermano l’importanza del territorio sul piano elettorale, sebbene con dinamiche in parte diverse rispetto al passato. Il consenso dei partiti italiani sul territorio è stato sicuramente uno degli aspetti più discussi del voto del 25 settembre: la meridionalizzazione del Movimento cinque stelle (M5s), l’ulteriore nazionalizzazione della Lega nonostante l’arretramento elettorale e la debolezza del Partito democratico (Pd) al di fuori delle grandi città. Alla luce di tutto ciò, il capitolo cerca di rispondere a due domande di ricerca: in che modo il territorio è rilevante per il voto oggi in Italia? La dimensione territoriale ha oggi una sua capacità esplicativa autonoma sul voto al netto dei fattori culturali e socio-economici? Per rispondere al primo quesito, il nostro contributo propone una originale classificazione del territorio che affianca alla classica distinzione in zone geopolitiche non solo la più recente analisi basata sull’ampiezza demografica dei comuni, ma anche una nuova dimensione territoriale basata sulla facilità di accesso da parte dei cittadini ad alcuni servizi essenziali (sanità, istruzione, trasporti). In particolare, questa nuova dimensione è stata operazionalizzata come distanza di ciascun comune dai centri urbani dove questi servizi vengono erogati. L’analisi dei risultati elettorali sulla base di questa nuova concezione integrata di territorio mostra l’importanza di tutte e tre le dimensioni di analisi per discriminare il voto a partiti e coalizioni nell’Italia del 2022. Per rispondere al secondo quesito di ricerca, il nostro contributo analizza la relazione tra le diverse variabili territoriali e il voto anche tenendo conto di una serie di fattori socio-economici e culturali che caratterizzano le specificità dei comuni italiani. L’analisi mostra che ciascuna dimensione territoriale è rilevante per spiegare il voto. L’impatto del territorio, quindi, non è un mero effetto di composizione dovuto all’influenza dei fattori socio-economici e culturali, ma ha una autonoma capacità esplicativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.