La complessità dell’esperienza di bambine/i adottati/e di origine straniera rispetto al contesto di adozione, è legata a una pluralità di elementi che partono dalle vicende e dalle difficoltà sperimentate nella vita preadottiva e giungono sino alla discontinuità che si produce per effetto dell’adozione stessa con i cambiamenti profondi che implica sul piano relazionale, esperienziale, affettivo, comunicativo, linguistico. Tali peculiarità dell’esperienza adottiva possono intrecciarsi con altri ambiti di complessità presenti nel nuovo ambiente di vita. In un contesto socioculturale come quello italiano (ma non solo) che risulta sovente impregnato di stereotipi e pregiudizi negativi e svilenti ad esempio nei confronti di certe appartenenze culturali e colori della pelle, nei confronti del genere femminile, nonché verso la realtà familiare che nasce con l’adozione possono aver luogo episodi di discriminazione che coinvolgono bambine/i e ragazzi/e adottati e dalle diverse origini (Lorenzini, 2012, 2013, 2019). Episodi che possono essere occasionali oppure ripetuti, espliciti e forti oppure impliciti ma pervasivi e che in tutti i casi possono incidere significativamente sul benessere personale e sulla positiva costruzione identitaria di ciascuno. In più, laddove si concentrano in un solo soggetto caratteristiche che corrispondono a possibili bersagli di discriminazione, come avere la pelle scura, essere bambina/ragazza/donna, essere una persona che stata adottato/a, il rischio di incorrervi aumenta. Testimonianze raccolte mediante interviste qualitative (svolte nel corso di oltre 20 anni, a partire dal 1999/2000 sino a oggi) portano all’interno dell’esperienza di giovani adottati in Italia e di origini straniere consentendo di individuare elementi di razzismo, sessismo, adofobia (Ferritti, 2023) presenti nel nostro contesto socioculturale. Queste stesse esperienze descritte e commentate da chi ne è stato protagonista richiamano all’esigenza di farsi promotori di una trasformazione culturale di ampio respiro. E forniscono importanti spunti di riflessione per ripensare e ridefinire le responsabilità e le potenzialità educative degli adulti in famiglia, a scuola, nel contesto sociale, in una prospettiva che sia al contempo interculturale di genere.

Stefania Lorenzini (2024). Testimonianze di fi gli/e e genitori per adozione : la complessità dell’educazione nella gestione di stereotipi e pregiudizi, tra interculturalità e prospettive di genere. Padova : © libreriauniversitaria.it edizioni.

Testimonianze di fi gli/e e genitori per adozione : la complessità dell’educazione nella gestione di stereotipi e pregiudizi, tra interculturalità e prospettive di genere

Stefania Lorenzini
2024

Abstract

La complessità dell’esperienza di bambine/i adottati/e di origine straniera rispetto al contesto di adozione, è legata a una pluralità di elementi che partono dalle vicende e dalle difficoltà sperimentate nella vita preadottiva e giungono sino alla discontinuità che si produce per effetto dell’adozione stessa con i cambiamenti profondi che implica sul piano relazionale, esperienziale, affettivo, comunicativo, linguistico. Tali peculiarità dell’esperienza adottiva possono intrecciarsi con altri ambiti di complessità presenti nel nuovo ambiente di vita. In un contesto socioculturale come quello italiano (ma non solo) che risulta sovente impregnato di stereotipi e pregiudizi negativi e svilenti ad esempio nei confronti di certe appartenenze culturali e colori della pelle, nei confronti del genere femminile, nonché verso la realtà familiare che nasce con l’adozione possono aver luogo episodi di discriminazione che coinvolgono bambine/i e ragazzi/e adottati e dalle diverse origini (Lorenzini, 2012, 2013, 2019). Episodi che possono essere occasionali oppure ripetuti, espliciti e forti oppure impliciti ma pervasivi e che in tutti i casi possono incidere significativamente sul benessere personale e sulla positiva costruzione identitaria di ciascuno. In più, laddove si concentrano in un solo soggetto caratteristiche che corrispondono a possibili bersagli di discriminazione, come avere la pelle scura, essere bambina/ragazza/donna, essere una persona che stata adottato/a, il rischio di incorrervi aumenta. Testimonianze raccolte mediante interviste qualitative (svolte nel corso di oltre 20 anni, a partire dal 1999/2000 sino a oggi) portano all’interno dell’esperienza di giovani adottati in Italia e di origini straniere consentendo di individuare elementi di razzismo, sessismo, adofobia (Ferritti, 2023) presenti nel nostro contesto socioculturale. Queste stesse esperienze descritte e commentate da chi ne è stato protagonista richiamano all’esigenza di farsi promotori di una trasformazione culturale di ampio respiro. E forniscono importanti spunti di riflessione per ripensare e ridefinire le responsabilità e le potenzialità educative degli adulti in famiglia, a scuola, nel contesto sociale, in una prospettiva che sia al contempo interculturale di genere.
2024
IL RUOLO DELLE COMUNITÀ EDUCANTI PER L’AFFIDO E L’ADOZIONE Ricerche, esperienze e prospettive sull’accoglienza
99
118
Stefania Lorenzini (2024). Testimonianze di fi gli/e e genitori per adozione : la complessità dell’educazione nella gestione di stereotipi e pregiudizi, tra interculturalità e prospettive di genere. Padova : © libreriauniversitaria.it edizioni.
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