Solo in Italia circa venticinque milioni di persone sono affetti dall’infezione da Helicobacter Pylori. L’unica via di trasmissione a tutt’oggi nota pare sia il contagio dalla mamma al piccolino, senza che questo contagio sia “scontato”. In questo agile saggio, in un’alternanza di voci, il gastroenterologo Dino Vaira e il medico di base Carlo Gargiulo, rispondendo alle domande più ricorrenti dei pazienti e sfatando i luoghi comuni sul fenomeno, spiegano cos’è questo batterio, perché è così pericoloso e quanto si è “fortunati ad averlo”… in quanto una volta sconfitto si ha la quasi certezza che non insorgano “brutti mali” allo stomaco. L’ulcera e la gastrite sono state davvero le malattie del secolo, grazie alla scoperta dell’Helicobacter, che è valso un premio Nobel nel 2005, l’ulcera, in particolare è stata sconfitta definitivamente. I sintomi dell’ulcera (dolore, cattiva digestione, pancia gonfia, nausea) e le sue terribile complicanze (emorragia) scompaiono completamente, inoltre, altro dato assolutamente rilevante, non si è più costretti ad assumere farmaci per il resto della vita… come avveniva solo venti anni fa. Il destino o ancor meglio l’intuizione di chi studia una vita intera un determinato argomento ha portato a questa incredibile scoperta. Infatti, se uno dei due vincitori del Nobel non si fosse “dimenticato” le colture in ospedale (mentre faceva beatamente surf sull’Oceano Pacifico) ancora oggi il pensiero dominante identificherebbe nello “stress” la causa dell’ulcera e della cattiva digestione, così come è stato negli ultimi cento anni. D'altronde questo “incidente” è stato davvero l’evento scatenante per la scoperta di questo batterio e non virus, che ha radicalmente cambiato la storia dell’ulcera migliorando in maniera “radicale” la qualità di vita di milioni e milioni di pazienti. Grazie alla scoperta di una terapia “made in Italy” detta sequenziale di dieci giorni è possibile sconfiggere questo batterio con la quasi certezza di non ammalarsi mai più di ulcera.
Vaira D, Gargiulo C (2010). Helicobacter pylori. Benedetto il giorno che ti ho incontrato. REGGIO EMILIA : Aliberti.
Helicobacter pylori. Benedetto il giorno che ti ho incontrato
VAIRA, BERARDINO;
2010
Abstract
Solo in Italia circa venticinque milioni di persone sono affetti dall’infezione da Helicobacter Pylori. L’unica via di trasmissione a tutt’oggi nota pare sia il contagio dalla mamma al piccolino, senza che questo contagio sia “scontato”. In questo agile saggio, in un’alternanza di voci, il gastroenterologo Dino Vaira e il medico di base Carlo Gargiulo, rispondendo alle domande più ricorrenti dei pazienti e sfatando i luoghi comuni sul fenomeno, spiegano cos’è questo batterio, perché è così pericoloso e quanto si è “fortunati ad averlo”… in quanto una volta sconfitto si ha la quasi certezza che non insorgano “brutti mali” allo stomaco. L’ulcera e la gastrite sono state davvero le malattie del secolo, grazie alla scoperta dell’Helicobacter, che è valso un premio Nobel nel 2005, l’ulcera, in particolare è stata sconfitta definitivamente. I sintomi dell’ulcera (dolore, cattiva digestione, pancia gonfia, nausea) e le sue terribile complicanze (emorragia) scompaiono completamente, inoltre, altro dato assolutamente rilevante, non si è più costretti ad assumere farmaci per il resto della vita… come avveniva solo venti anni fa. Il destino o ancor meglio l’intuizione di chi studia una vita intera un determinato argomento ha portato a questa incredibile scoperta. Infatti, se uno dei due vincitori del Nobel non si fosse “dimenticato” le colture in ospedale (mentre faceva beatamente surf sull’Oceano Pacifico) ancora oggi il pensiero dominante identificherebbe nello “stress” la causa dell’ulcera e della cattiva digestione, così come è stato negli ultimi cento anni. D'altronde questo “incidente” è stato davvero l’evento scatenante per la scoperta di questo batterio e non virus, che ha radicalmente cambiato la storia dell’ulcera migliorando in maniera “radicale” la qualità di vita di milioni e milioni di pazienti. Grazie alla scoperta di una terapia “made in Italy” detta sequenziale di dieci giorni è possibile sconfiggere questo batterio con la quasi certezza di non ammalarsi mai più di ulcera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.