Una delle esigenze alla base del lavoro di archeologi e di studiosi che dovranno interpretare i reperti e ipo-tizzare una ricostruzione virtuale del sito, è quella di avere a disposizione una sorta di abaco di elementi architettonici che, sebbene attualmente inseriti in un contesto e interrelati fra loro, possano essere analizzati anche come elementi isolati, considerati indipendentemente dalle loro attuali connessioni spaziali, ai fini di una ri-lettura e interpretazione dell’esistente e di ciò che non esiste più. Per assistere gli scavi archeologici e la gestione dei siti archeologici nella classificazione, gestione, e visualizzazione di reperti entro un sistema GIS 3D è necessario possedere modelli 3D segmentati e classificati che possono essere interfacciati e collegati a database archeologici e GIS. Creare modelli digitali di manufatti archeologici significa quindi dare forma ad un ‘sistema conoscitivo’ in grado di estendere il concetto di GIS 2D a quello di GIS 3D, e quindi organizzare un modello semantico al quale può essere riferito il sistema di gestione e richiamo delle informazioni GIS. Un ‘sistema conoscitivo architettonico’ può essere descritto come una collezione di oggetti gerarchicamente organizzati, che vengono identificati attraverso un preciso vocabolario architettonico. La scomposizione del modello in sub-elementi può avvenire a partire dall’analisi e dalla composizione formale e strutturale degli oggetti architettonici, organizzati in livelli gerarchici e classificazioni di aggregazione. L’organizzazione gerarchica degli elementi presuppone una particolare attenzione verso le modalità con cui gli oggetti sono assemblati da punti di vista tipologici e morfologici. Uno dei più evidenti vantaggi di un meccanismo di modellazione semantica, oltre ad un migliore controllo topologico, è la possibilità della generazione di un meccanismo a multiresoluzione basato su caratteristiche semantiche architettoniche, e quindi la possibilità di creare modelli a differente risoluzione, mantenendone chiara la leggibilità come elementi tipologicamente codificati. Appare dunque chiaro come oggi risulti fondamentale non soltanto la conoscenza di una tecnica rappresentativa o di una modalità esecutiva, quanto più la capacità di inserire le stesse all’interno dell’intero processo produttivo e realizzativo, come parte integrante e non separabile. Il contributo descrive un approccio, diviso in tre passaggi, mutuamente connessi tra di loro (modellazione, segmentazione e visualizzazione), è stato realizzato come il più generale possibile e testato su differenti oggetti archeologici, in grado di comprendere l’intera gamma tipologica dei reperti archeologici di Pompei.
F. I. Apollonio, M. Gaiani, A. M. Manferdini (2010). MODELLAZIONE SEMANTICA - METODI A MULTIRISOLUZIONE. PISA : Edizioni della Normale.
MODELLAZIONE SEMANTICA - METODI A MULTIRISOLUZIONE
APOLLONIO, FABRIZIO IVAN;GAIANI, MARCO;MANFERDINI, ANNA MARIA
2010
Abstract
Una delle esigenze alla base del lavoro di archeologi e di studiosi che dovranno interpretare i reperti e ipo-tizzare una ricostruzione virtuale del sito, è quella di avere a disposizione una sorta di abaco di elementi architettonici che, sebbene attualmente inseriti in un contesto e interrelati fra loro, possano essere analizzati anche come elementi isolati, considerati indipendentemente dalle loro attuali connessioni spaziali, ai fini di una ri-lettura e interpretazione dell’esistente e di ciò che non esiste più. Per assistere gli scavi archeologici e la gestione dei siti archeologici nella classificazione, gestione, e visualizzazione di reperti entro un sistema GIS 3D è necessario possedere modelli 3D segmentati e classificati che possono essere interfacciati e collegati a database archeologici e GIS. Creare modelli digitali di manufatti archeologici significa quindi dare forma ad un ‘sistema conoscitivo’ in grado di estendere il concetto di GIS 2D a quello di GIS 3D, e quindi organizzare un modello semantico al quale può essere riferito il sistema di gestione e richiamo delle informazioni GIS. Un ‘sistema conoscitivo architettonico’ può essere descritto come una collezione di oggetti gerarchicamente organizzati, che vengono identificati attraverso un preciso vocabolario architettonico. La scomposizione del modello in sub-elementi può avvenire a partire dall’analisi e dalla composizione formale e strutturale degli oggetti architettonici, organizzati in livelli gerarchici e classificazioni di aggregazione. L’organizzazione gerarchica degli elementi presuppone una particolare attenzione verso le modalità con cui gli oggetti sono assemblati da punti di vista tipologici e morfologici. Uno dei più evidenti vantaggi di un meccanismo di modellazione semantica, oltre ad un migliore controllo topologico, è la possibilità della generazione di un meccanismo a multiresoluzione basato su caratteristiche semantiche architettoniche, e quindi la possibilità di creare modelli a differente risoluzione, mantenendone chiara la leggibilità come elementi tipologicamente codificati. Appare dunque chiaro come oggi risulti fondamentale non soltanto la conoscenza di una tecnica rappresentativa o di una modalità esecutiva, quanto più la capacità di inserire le stesse all’interno dell’intero processo produttivo e realizzativo, come parte integrante e non separabile. Il contributo descrive un approccio, diviso in tre passaggi, mutuamente connessi tra di loro (modellazione, segmentazione e visualizzazione), è stato realizzato come il più generale possibile e testato su differenti oggetti archeologici, in grado di comprendere l’intera gamma tipologica dei reperti archeologici di Pompei.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.