Nell’ideare questa giornata di convegno con Elena Valentini abbiamo pensato ad una formula che consentisse di mettere a confronto una molteplicità di saperi scientifici e professionali, provando a superare i singoli steccati disciplinari. Le scelte di politica penale, negli ultimi tempi, sono state pesantemente condizionate da scorie populiste o da calcoli elettorali, che fatalmente hanno prodotto l’effetto di marginalizzare ancor più significativamente le persone già fragili da un punto di vista economico, sociale e culturale. Questo contributo vuole provare a suggerire un approccio alterativo alla strategia reiteratamente sbandierata, di una penalità a tutto campo, che ha costi estremamente elevati, anche solo in termini materiali di gestione del sistema, senza che sia possibile apprezzare un ritorno in termini di efficienza. La scelta dell’angolo visuale dal quale porsi per considerare possibili alternative di tutela si è appuntata sul fenomeno dello sfruttamento lavorativo, in una decrescente nuance di offensività rispetto al bene della dignità della persona e della sua integrità psicofisica. In rapporto alla fenomenologia criminale più sfumata, concentrare il massimo investimento nella risposta punitiva mal si concilia con le fondamentali esigenze di garanzia di caratura costituzionale1, oltre a palesare l’evidente inadeguatezza e obsolescenza del mezzo. In modo più penetrante, non solo in termini di prevenzione generale e speciale, ma anche di rapida e concreta riaffermazione della legalità, si rivela l’uso di quelle misure responsive, che l’universo della compliance aziendale, attraverso un approccio multilivello e multiagenziale, è in grado di generare in modo virtuoso. Per attuare una concreta sussidiarietà del diritto penale, bisogna cedere il passo a strategie che esaltino la funzione promozionale, insita in un sistema di due diligence, ben rappresentato nell’apparato normativo che istituisce la responsabilità amministrativa degli enti.
Francesca Curi (2024). Profili penali del lavoro povero: dal caporalato alla costrittività. Per un modello di organizzazione responsiva. Pisa : Pacini Giuridica.
Profili penali del lavoro povero: dal caporalato alla costrittività. Per un modello di organizzazione responsiva
Francesca Curi
2024
Abstract
Nell’ideare questa giornata di convegno con Elena Valentini abbiamo pensato ad una formula che consentisse di mettere a confronto una molteplicità di saperi scientifici e professionali, provando a superare i singoli steccati disciplinari. Le scelte di politica penale, negli ultimi tempi, sono state pesantemente condizionate da scorie populiste o da calcoli elettorali, che fatalmente hanno prodotto l’effetto di marginalizzare ancor più significativamente le persone già fragili da un punto di vista economico, sociale e culturale. Questo contributo vuole provare a suggerire un approccio alterativo alla strategia reiteratamente sbandierata, di una penalità a tutto campo, che ha costi estremamente elevati, anche solo in termini materiali di gestione del sistema, senza che sia possibile apprezzare un ritorno in termini di efficienza. La scelta dell’angolo visuale dal quale porsi per considerare possibili alternative di tutela si è appuntata sul fenomeno dello sfruttamento lavorativo, in una decrescente nuance di offensività rispetto al bene della dignità della persona e della sua integrità psicofisica. In rapporto alla fenomenologia criminale più sfumata, concentrare il massimo investimento nella risposta punitiva mal si concilia con le fondamentali esigenze di garanzia di caratura costituzionale1, oltre a palesare l’evidente inadeguatezza e obsolescenza del mezzo. In modo più penetrante, non solo in termini di prevenzione generale e speciale, ma anche di rapida e concreta riaffermazione della legalità, si rivela l’uso di quelle misure responsive, che l’universo della compliance aziendale, attraverso un approccio multilivello e multiagenziale, è in grado di generare in modo virtuoso. Per attuare una concreta sussidiarietà del diritto penale, bisogna cedere il passo a strategie che esaltino la funzione promozionale, insita in un sistema di due diligence, ben rappresentato nell’apparato normativo che istituisce la responsabilità amministrativa degli enti.File | Dimensione | Formato | |
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