Vengono discussi il concetto di ‘medicina unica’ e la sua evoluzione, fornendo alcune considerazioni sui rapporti tra ‘medicina unica’ e professione veterinaria, con particolare riferimento all’Italia. Il concetto di ‘medicina unica’ è soprattutto legato alla pratica della sanità pubblica e trova le sue radici nella tradizione italiana e nella sua organizzazione sanitaria. In un futuro già iniziato, la professione veterinaria è chiamata a confrontarsi con numerosi problemi a livello mondiale (ad es. l’emergenza/riemergenza di nuovi/vecchi agenti zoonotici, contaminanti biologici e chimici negli alimenti, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, le emergenze non epidemiche associate a disastri naturali o causati dall’uomo, il benessere animale, ecc.), integrandosi con altre professioni. In italia, molti di questi problemi trovano i Servizi Veterinari preparati, ma non in modo omogeneo su tutto il territorio. Al momento attuale, sussistono forti dubbi sul mantenimento o miglioramento di questi Servizi, non solo per ragioni economiche, ma soprattutto per carenza di un ricambio generazionale interessato a formarsi professionalmente in Sanità Pubblica Veterinaria (SPV). Gli scenari futuri che la globalizzazione comporta per la professione veterinaria impone cambiamenti culturali e formativi. Le competenze richieste ai veterinari nella sfida della ‘medicina unica’, ormai entrata nelle strategie degli organismi internazionali, dovrebbero essere viste come un’opportunità da cogliere presto. Per questa ragione, diversi aspetti della formazione di base e post-laurea del veterinario dovrebbero essere modificati, migliorando competenze, curricula ed educazione permanente in SPV, e promuovendo scambi culturali, didattici e di ricerca con altri professionisti, soprattutto nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale. Risulta poi di fondamentale importanza informare il pubblico, soprattutto gli studenti, su competenze e attività dei veterinari, a livello sia privato sia pubblico, per offrire un quadro reale della professione, non limitato al modello convenzionale che il pubblico generalmente ha della medicina veterinaria.

Il veterinario e la medicina unica

BATTELLI, GIORGIO;
2010

Abstract

Vengono discussi il concetto di ‘medicina unica’ e la sua evoluzione, fornendo alcune considerazioni sui rapporti tra ‘medicina unica’ e professione veterinaria, con particolare riferimento all’Italia. Il concetto di ‘medicina unica’ è soprattutto legato alla pratica della sanità pubblica e trova le sue radici nella tradizione italiana e nella sua organizzazione sanitaria. In un futuro già iniziato, la professione veterinaria è chiamata a confrontarsi con numerosi problemi a livello mondiale (ad es. l’emergenza/riemergenza di nuovi/vecchi agenti zoonotici, contaminanti biologici e chimici negli alimenti, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, le emergenze non epidemiche associate a disastri naturali o causati dall’uomo, il benessere animale, ecc.), integrandosi con altre professioni. In italia, molti di questi problemi trovano i Servizi Veterinari preparati, ma non in modo omogeneo su tutto il territorio. Al momento attuale, sussistono forti dubbi sul mantenimento o miglioramento di questi Servizi, non solo per ragioni economiche, ma soprattutto per carenza di un ricambio generazionale interessato a formarsi professionalmente in Sanità Pubblica Veterinaria (SPV). Gli scenari futuri che la globalizzazione comporta per la professione veterinaria impone cambiamenti culturali e formativi. Le competenze richieste ai veterinari nella sfida della ‘medicina unica’, ormai entrata nelle strategie degli organismi internazionali, dovrebbero essere viste come un’opportunità da cogliere presto. Per questa ragione, diversi aspetti della formazione di base e post-laurea del veterinario dovrebbero essere modificati, migliorando competenze, curricula ed educazione permanente in SPV, e promuovendo scambi culturali, didattici e di ricerca con altri professionisti, soprattutto nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale. Risulta poi di fondamentale importanza informare il pubblico, soprattutto gli studenti, su competenze e attività dei veterinari, a livello sia privato sia pubblico, per offrire un quadro reale della professione, non limitato al modello convenzionale che il pubblico generalmente ha della medicina veterinaria.
2010
Università e professioni - Formazione, saperi e professioni per un nuovo millennio
203
211
Battelli G.; Mantovani A.
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