7 Prefazione Presentare Forze di riproduzione al pubblico italofono è per noi una grande gioia. Si tratta infatti di un libro importante, unico nel suo genere: da un lato manifesto politico – del genere possiede “sia la forza dell’analisi che la chiarezza della visione” – dall’altro, in versione “distillata”, manuale femminista di ecologia politica. Insomma, uno strumento dalla tripla funzionalità: griglia interpretativa per “comprendere” la casa del padrone, ruspa cingolata per “smantellarla”, piano regolatore per “ricostruire” un quartiere ecologista e solidale. Si vede bene questo approccio multiplo rispetto alla nozione di Antropocene: Stefania Barca fa il punto sulla letteratura scientifica più recente, poi rilancia la posta in gioco facendo leva sulla sua partecipazione, fin dall’inizio, al processo dal basso che ha portato in Italia questo campo di indagine. È infatti il caso di ricordare che mentre il dibattito anglofono e francofono deflagravano – nel primo decennio del 2000 – l’accademia italiana restava sostanzialmente passiva. È stato merito di giovani studiose e studiosi, al crocevia tra ricerca e militanza, nonché di figure intellettuali più stabilite – tra cui l’autrice occupa una posizione di grande rilievo – aver portato in Italia, politicizzandolo alla radice, l’Antropocene con il suo addentellato di problematiche, limiti e opportunità.
Leonardi, E., Asara, V. (2024). Prefazione. Milano : Edizioni Ambiente.
Prefazione
Leonardi, Emanuele
;
2024
Abstract
7 Prefazione Presentare Forze di riproduzione al pubblico italofono è per noi una grande gioia. Si tratta infatti di un libro importante, unico nel suo genere: da un lato manifesto politico – del genere possiede “sia la forza dell’analisi che la chiarezza della visione” – dall’altro, in versione “distillata”, manuale femminista di ecologia politica. Insomma, uno strumento dalla tripla funzionalità: griglia interpretativa per “comprendere” la casa del padrone, ruspa cingolata per “smantellarla”, piano regolatore per “ricostruire” un quartiere ecologista e solidale. Si vede bene questo approccio multiplo rispetto alla nozione di Antropocene: Stefania Barca fa il punto sulla letteratura scientifica più recente, poi rilancia la posta in gioco facendo leva sulla sua partecipazione, fin dall’inizio, al processo dal basso che ha portato in Italia questo campo di indagine. È infatti il caso di ricordare che mentre il dibattito anglofono e francofono deflagravano – nel primo decennio del 2000 – l’accademia italiana restava sostanzialmente passiva. È stato merito di giovani studiose e studiosi, al crocevia tra ricerca e militanza, nonché di figure intellettuali più stabilite – tra cui l’autrice occupa una posizione di grande rilievo – aver portato in Italia, politicizzandolo alla radice, l’Antropocene con il suo addentellato di problematiche, limiti e opportunità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.