«Dossi è una rara moneta aurea ma da gabinetto numismatico; utile allo studio, inutile al commercio». Con la Nota azzurra 4580, Carlo Dossi definiva la sua «arte d’eccezione», volutamente destinata a un pubblico ristretto di lettori. L’arte, che per lui «è tutta pazzie», coincide con la vita: è «madreperlacea, illusoria, pericolante», fatta a «cancellature» e a «scritte pitture», a volte umoristica, altre «vaporosa» o a «macchie», come un quadro di un ritrattista scapigliato dell’ultimo romanticismo lombardo e toscano. C’è però nell’orizzonte del pensiero dossiano un’idea di teatralità che emerge dall’intima essenza dello scrittore. In essa si riflettono, come in un gioco di specchi, i frammenti delle letture di Hogarth, Stern, Swift, Richter, Hoffmann, Dickens, Poe e i segni delle spiccate inclinazioni del Dossi poligrafo: ora animatore, con i più bei nomi dell’epoca, della «Cronaca Bizantina» di Sommaruga, ora funzionario apicale, dall’87, per il governo crispino.
Luca Vaccaro (2024). Carlo Dossi e il disagio dell'élite postunitaria fra scrittura e governo. Ravenna : Giorgio Pozzi Editore.
Carlo Dossi e il disagio dell'élite postunitaria fra scrittura e governo
Luca Vaccaro
2024
Abstract
«Dossi è una rara moneta aurea ma da gabinetto numismatico; utile allo studio, inutile al commercio». Con la Nota azzurra 4580, Carlo Dossi definiva la sua «arte d’eccezione», volutamente destinata a un pubblico ristretto di lettori. L’arte, che per lui «è tutta pazzie», coincide con la vita: è «madreperlacea, illusoria, pericolante», fatta a «cancellature» e a «scritte pitture», a volte umoristica, altre «vaporosa» o a «macchie», come un quadro di un ritrattista scapigliato dell’ultimo romanticismo lombardo e toscano. C’è però nell’orizzonte del pensiero dossiano un’idea di teatralità che emerge dall’intima essenza dello scrittore. In essa si riflettono, come in un gioco di specchi, i frammenti delle letture di Hogarth, Stern, Swift, Richter, Hoffmann, Dickens, Poe e i segni delle spiccate inclinazioni del Dossi poligrafo: ora animatore, con i più bei nomi dell’epoca, della «Cronaca Bizantina» di Sommaruga, ora funzionario apicale, dall’87, per il governo crispino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.