Sarebbe inutile cercare "il testo a quattro mani" sugli scaffali di una biblioteca. Sarebbe inutile come cercare un’opera congetturale, un’opera senza volume cartaceo e senza inchiostro, il frutto di quella collaborazione assidua e segreta che costituisce tutto il senso della letteratura. Ciò che si propone qui è una sorta di radiografia di questo oggetto sfuggente e familiare. La domanda-cardine del libro («Che cos’è la lettura?») diventa lo stimolo per seguire i più recenti sviluppi della teoria e per intraprendere il viaggio in uno spazio letterario visto dalla prospettiva della ricezione, consapevoli di essere entrati ormai - come voleva Abrams - in una vera e propria «Età della Lettura», nella quale il soggetto abbandona il suo ruolo di consumatore per trasformarsi in un secondo produttore del testo. Leggere, diceva Balzac, non è altro che creare in due. Così, la struttura duplice del volume vuole abbinare un proposito didattico a un intento più propriamente teorico. In un primo tempo, la mappa delle principali teorie della lettura offre allo studioso un quadro sistematico delle ricerche già compiute, passando dalle prospettive semiotiche di Barthes e di Eco all’indagine fenomenologica di Wolfgang Iser, dall’ermeneutica storica di Hans Robert Jauss alle ipotesi psicanalitiche di Norman Holland, fino ai modelli decostruttivi di Jacques Derrida e di Paul de Man. Sulla base di questa ricognizione, la seconda parte traccia un percorso nei labirinti quotidiani della lettura, per analizzare le circostanze di codificazione dei lettori testuali, la struttura della competenza letteraria, i meccanismi semantici e immaginativi della costruzione testuale, senza trascurare le conseguenze critiche ed ermeneutiche di una poetica della ricezione. In un percorso di questo tipo, la mobilità del paradigma a cui ci si lega (la lettura) è anche una riflessione in atto sul valore e sull’efficacia della stessa teoria.

Il testo a quattro mani. Per una teoria della lettura

BERTONI, FEDERICO
2010

Abstract

Sarebbe inutile cercare "il testo a quattro mani" sugli scaffali di una biblioteca. Sarebbe inutile come cercare un’opera congetturale, un’opera senza volume cartaceo e senza inchiostro, il frutto di quella collaborazione assidua e segreta che costituisce tutto il senso della letteratura. Ciò che si propone qui è una sorta di radiografia di questo oggetto sfuggente e familiare. La domanda-cardine del libro («Che cos’è la lettura?») diventa lo stimolo per seguire i più recenti sviluppi della teoria e per intraprendere il viaggio in uno spazio letterario visto dalla prospettiva della ricezione, consapevoli di essere entrati ormai - come voleva Abrams - in una vera e propria «Età della Lettura», nella quale il soggetto abbandona il suo ruolo di consumatore per trasformarsi in un secondo produttore del testo. Leggere, diceva Balzac, non è altro che creare in due. Così, la struttura duplice del volume vuole abbinare un proposito didattico a un intento più propriamente teorico. In un primo tempo, la mappa delle principali teorie della lettura offre allo studioso un quadro sistematico delle ricerche già compiute, passando dalle prospettive semiotiche di Barthes e di Eco all’indagine fenomenologica di Wolfgang Iser, dall’ermeneutica storica di Hans Robert Jauss alle ipotesi psicanalitiche di Norman Holland, fino ai modelli decostruttivi di Jacques Derrida e di Paul de Man. Sulla base di questa ricognizione, la seconda parte traccia un percorso nei labirinti quotidiani della lettura, per analizzare le circostanze di codificazione dei lettori testuali, la struttura della competenza letteraria, i meccanismi semantici e immaginativi della costruzione testuale, senza trascurare le conseguenze critiche ed ermeneutiche di una poetica della ricezione. In un percorso di questo tipo, la mobilità del paradigma a cui ci si lega (la lettura) è anche una riflessione in atto sul valore e sull’efficacia della stessa teoria.
2010
356
9788895994512
F. Bertoni
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