Le sfide ambientali poste dal cambiamento climatico, dalla frammentazione degli ecosistemi, dalle diffuse condizioni di vulnerabilità territoriale e dai livelli insostenibili di distribuzione e consumo delle risorse rimandano ad un radicale cambiamento di prospettiva nei paradigmi cognitivi e negli approcci al progetto per la rigenerazione urbana e dei territori. In risposta ai dirompenti fenomeni in atto a scala globale, esito delle crescenti dinamiche di urbanizzazione e di frammentazione degli ambienti naturali, sono diversi e consolidati gli accordi e le strategie europee e internazionali che promuovono la messa in atto di un processo di transizione ecologica, verso un nuovo modello di sviluppo e di organizzazione territoriale orientato alla neutralità climatica al 2050. Il patrimonio naturale diviene componente generativa dell’auspicato processo di transizione ecologica, con l’intento di comprendere e incorporare il recupero della biodiversità e la valorizzazione delle risorse ambientali nel progetto per la rigenerazione di città e territori. Questa visione di trasformazione ecologica dei territori - introdotta in Europa con il Green Deal (2019) e accompagnata da un importante piano di investimento di risorse pubbliche, il Next Generation EU (2021), e dal Fondo per una transizione giusta (2021) – dovrà essere posta al centro dell’azione pubblica dei governi nazionali e delle amministrazioni locali per poter progettare e gestire il processo di transizione green and just prospettato. In particolare, la transizione ecologica in relazione allo sviluppo sostenibile e all’adattamento al cambiamento climatico è intesa come un profondo processo non lineare di cambiamenti strutturali in una varietà di aspetti che riguardano il funzionamento dei sistemi socio ecologici, con particolare attenzione alla resilienza e alla capacità trasformativa e adattiva (Loorbach et al. 2017). Dalla letteratura sul tema emerge la complessità del percorso di transizione verso la sostenibilità, estremamente difficile da pianificare, indirizzare, progettare, gestire, governare (Cedergren et al. 2022). In questa prospettiva, la Sessione presenta le riflessioni teoriche ed empiriche inerenti i tentativi disciplinari di innovazione e le sperimentazioni in corso che mirano ad incorporare e integrare il patrimonio ambientale nei progetti di rigenerazione dei territori verso la transizione ecologica. La discussione è stata organizzata in cinque slot tematici che hanno affrontato alcune questioni, a partire dalle seguenti domande: (i) Se la transizione ecologica è processo, definito come spostamento non lineare da un equilibrio dinamico a un altro (Loorbach et al. 2017), con quali approcci cognitivi e di governance territoriale il progetto di rigenerazione dei territori può orientare il percorso di cambiamento? (ii) Quali sono gli orientamenti e i modelli emergenti di progettazione integrata del patrimonio naturale nelle politiche urbane e territoriali orientati alla transizione ecologica e quali i benefici ottenibili, nel breve e lungo termine, riguardo al miglioramento del benessere urbano e della qualità degli ecosistemi? (iii) Se la transizione ecologica enfatizza la dimensione spaziale del processo di cambiamento, sottolineando l’importanza del radicamento istituzionale dei processi di sviluppo territoriale (Coenen et al 2012), qual è il significato e il ruolo della dimensione multiscalare per la governance territoriale dei progetti di rigenerazione? (iv) La transizione ecologica dovrebbe essere intesa come processo multidimensionale di cambiamento (sociale, ecologico, tecnologico); in questa logica, in che modo il progetto di rigenerazione dei territori affronta e incorpora la gestione del rischio e l’adattamento al cambiamento climatico? (v) La transizione ecologica dovrebbe realizzare le condizioni territoriali per promuovere l’equa distribuzione dei benefici ambientali ottenibili dall’attuazione dei progetti di rigenerazione territoriale; da questo punto di vista, in che modo la governance territoriale contribuisce alla messa in atto di un percorso di sensibilizzazione di istituzioni e cittadinanza sulle questioni ambientali, attraverso l’inclusione di tutti gli attori della comunità verso la progettazione del/i percorso/i di cambiamento ecologico? Quale progetto di rigenerazione per la transizione ecologica? Questioni, approcci, percorsi. I paper discussi in questa prima sessione consentono di porre primi spunti di riflessione su alcune delle questioni di fondo sopra delineate. I contributi presentano approcci alla costruzione del progetto di rigenerazione ecologica dei territori alle diverse scale e mettono in luce le prospettive di innovazione e il significato culturale delle azioni di rigenerazione territoriale orientate alla green transition. Dalla discussione emerge che la transizione ecologica è un’evoluzione densa di incertezze, passaggio da uno stato all’altro nel tempo per traguardare la rigenerazione di città e territori, e comporta la composizione di un processo multilivello di costruzione di valori. La progettazione del percorso di transizione ecologica richiede approcci, metodi e strumenti che possano integrare la rigenerazione di città e territori con gli aspetti ecologici, ambientali e sociali. Il progetto di rigenerazione di città e territori potrebbe svolgere perciò un ruolo determinante sia nel ri-definire le relazioni tra componenti ecologiche e nell’utilizzo delle risorse ambientali nella direzione della circolarità, sia nella definizione di nuove relazioni tra comunità/ambiente per nuovi stili di vita (Annese, Pultrone, Badami). Le diverse esperienze di rigenerazione urbana e del paesaggio discusse mostrano i tentativi di superare gli approcci settoriali alla pianificazione del territorio, attraverso l’attivazione di processi di governance inclusivi orientati alla costruzione delle traiettorie locali di transizione, nel medio e nel lungo periodo (Marin, Barbanente et al., Dorato et al). Dalle esperienze attivate alle diverse scale emerge la necessità di ridisegnare il processo locale di costruzione del progetto di transizione, al fine di combinare i tempi per poter sedimentare nuova conoscenza/nuovi valori con i tempi dell’azione. In questa prospettiva, i progetti di rigenerazione dei diversi territori e alle diverse scale non produrranno configurazioni finali, ma processi attivatori e catalizzatori del cambiamento, capaci di articolare tempi e modi della trasformazione ecologica e di mobilitarne i soggetti.
Grazia Brunetta, Alessandra Casu, Elisa Conticelli, Sabrina Lai (2024). Patrimonio ambientale e transizione ecologica nei progetti di rigenerazione urbana e dei territori Atti XXV Conferenza Nazionale SIU VOLUME 04. Roma-Milano : Planum Publisher e Società Italiana degli Urbanisti.
Patrimonio ambientale e transizione ecologica nei progetti di rigenerazione urbana e dei territori Atti XXV Conferenza Nazionale SIU VOLUME 04
Elisa Conticelli
;
2024
Abstract
Le sfide ambientali poste dal cambiamento climatico, dalla frammentazione degli ecosistemi, dalle diffuse condizioni di vulnerabilità territoriale e dai livelli insostenibili di distribuzione e consumo delle risorse rimandano ad un radicale cambiamento di prospettiva nei paradigmi cognitivi e negli approcci al progetto per la rigenerazione urbana e dei territori. In risposta ai dirompenti fenomeni in atto a scala globale, esito delle crescenti dinamiche di urbanizzazione e di frammentazione degli ambienti naturali, sono diversi e consolidati gli accordi e le strategie europee e internazionali che promuovono la messa in atto di un processo di transizione ecologica, verso un nuovo modello di sviluppo e di organizzazione territoriale orientato alla neutralità climatica al 2050. Il patrimonio naturale diviene componente generativa dell’auspicato processo di transizione ecologica, con l’intento di comprendere e incorporare il recupero della biodiversità e la valorizzazione delle risorse ambientali nel progetto per la rigenerazione di città e territori. Questa visione di trasformazione ecologica dei territori - introdotta in Europa con il Green Deal (2019) e accompagnata da un importante piano di investimento di risorse pubbliche, il Next Generation EU (2021), e dal Fondo per una transizione giusta (2021) – dovrà essere posta al centro dell’azione pubblica dei governi nazionali e delle amministrazioni locali per poter progettare e gestire il processo di transizione green and just prospettato. In particolare, la transizione ecologica in relazione allo sviluppo sostenibile e all’adattamento al cambiamento climatico è intesa come un profondo processo non lineare di cambiamenti strutturali in una varietà di aspetti che riguardano il funzionamento dei sistemi socio ecologici, con particolare attenzione alla resilienza e alla capacità trasformativa e adattiva (Loorbach et al. 2017). Dalla letteratura sul tema emerge la complessità del percorso di transizione verso la sostenibilità, estremamente difficile da pianificare, indirizzare, progettare, gestire, governare (Cedergren et al. 2022). In questa prospettiva, la Sessione presenta le riflessioni teoriche ed empiriche inerenti i tentativi disciplinari di innovazione e le sperimentazioni in corso che mirano ad incorporare e integrare il patrimonio ambientale nei progetti di rigenerazione dei territori verso la transizione ecologica. La discussione è stata organizzata in cinque slot tematici che hanno affrontato alcune questioni, a partire dalle seguenti domande: (i) Se la transizione ecologica è processo, definito come spostamento non lineare da un equilibrio dinamico a un altro (Loorbach et al. 2017), con quali approcci cognitivi e di governance territoriale il progetto di rigenerazione dei territori può orientare il percorso di cambiamento? (ii) Quali sono gli orientamenti e i modelli emergenti di progettazione integrata del patrimonio naturale nelle politiche urbane e territoriali orientati alla transizione ecologica e quali i benefici ottenibili, nel breve e lungo termine, riguardo al miglioramento del benessere urbano e della qualità degli ecosistemi? (iii) Se la transizione ecologica enfatizza la dimensione spaziale del processo di cambiamento, sottolineando l’importanza del radicamento istituzionale dei processi di sviluppo territoriale (Coenen et al 2012), qual è il significato e il ruolo della dimensione multiscalare per la governance territoriale dei progetti di rigenerazione? (iv) La transizione ecologica dovrebbe essere intesa come processo multidimensionale di cambiamento (sociale, ecologico, tecnologico); in questa logica, in che modo il progetto di rigenerazione dei territori affronta e incorpora la gestione del rischio e l’adattamento al cambiamento climatico? (v) La transizione ecologica dovrebbe realizzare le condizioni territoriali per promuovere l’equa distribuzione dei benefici ambientali ottenibili dall’attuazione dei progetti di rigenerazione territoriale; da questo punto di vista, in che modo la governance territoriale contribuisce alla messa in atto di un percorso di sensibilizzazione di istituzioni e cittadinanza sulle questioni ambientali, attraverso l’inclusione di tutti gli attori della comunità verso la progettazione del/i percorso/i di cambiamento ecologico? Quale progetto di rigenerazione per la transizione ecologica? Questioni, approcci, percorsi. I paper discussi in questa prima sessione consentono di porre primi spunti di riflessione su alcune delle questioni di fondo sopra delineate. I contributi presentano approcci alla costruzione del progetto di rigenerazione ecologica dei territori alle diverse scale e mettono in luce le prospettive di innovazione e il significato culturale delle azioni di rigenerazione territoriale orientate alla green transition. Dalla discussione emerge che la transizione ecologica è un’evoluzione densa di incertezze, passaggio da uno stato all’altro nel tempo per traguardare la rigenerazione di città e territori, e comporta la composizione di un processo multilivello di costruzione di valori. La progettazione del percorso di transizione ecologica richiede approcci, metodi e strumenti che possano integrare la rigenerazione di città e territori con gli aspetti ecologici, ambientali e sociali. Il progetto di rigenerazione di città e territori potrebbe svolgere perciò un ruolo determinante sia nel ri-definire le relazioni tra componenti ecologiche e nell’utilizzo delle risorse ambientali nella direzione della circolarità, sia nella definizione di nuove relazioni tra comunità/ambiente per nuovi stili di vita (Annese, Pultrone, Badami). Le diverse esperienze di rigenerazione urbana e del paesaggio discusse mostrano i tentativi di superare gli approcci settoriali alla pianificazione del territorio, attraverso l’attivazione di processi di governance inclusivi orientati alla costruzione delle traiettorie locali di transizione, nel medio e nel lungo periodo (Marin, Barbanente et al., Dorato et al). Dalle esperienze attivate alle diverse scale emerge la necessità di ridisegnare il processo locale di costruzione del progetto di transizione, al fine di combinare i tempi per poter sedimentare nuova conoscenza/nuovi valori con i tempi dell’azione. In questa prospettiva, i progetti di rigenerazione dei diversi territori e alle diverse scale non produrranno configurazioni finali, ma processi attivatori e catalizzatori del cambiamento, capaci di articolare tempi e modi della trasformazione ecologica e di mobilitarne i soggetti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.