Introduzione- Quanto il turismo di massa ha cambiato le città? Qual è stata la capacità di governare lo sviluppo turistico da parte delle amministrazioni comunali? Che ruolo hanno svolto i piani regolatori generali? Cercheremo di rispondere a queste domande analizzando il caso di Rimini, una delle città simbolo del turismo di massa nel nostro paese. Per meglio comprendere quanto andremo a narrare nei paragrafi successivi è, tuttavia, importante portare l’attenzione su una particolarità che contraddistingue in modo inequivocabile le città turistiche da quelle industriali e residenziali. La città turistica è nata con la rivoluzione industriale, come espressione di quella specializzazione funzionale dei centri urbani che ha accompagnato la crescita economica dei paesi occidentali: da un lato le città in cui tutto era finalizzato alla produzione o alla riproduzione del lavoro dall’altro quelle incentrate su una visione ludica dello spazio. In entrambi i casi una parte crescente del territorio nonché della vita economica venne riservato alle attività extra-agricole. Tuttavia assai diverso fu il rapporto che, nei due modelli di città, si costruì fra il territorio e il mercato dei prodotti o dei servizi. Infatti, mentre in quelle industriali il territorio si limita ad ospitare le strutture che consentono la produzione e lo scambio di prodotti o servizi in quelle di villeggiatura è la città stessa ad essere offerta ai clienti, cioè ai turisti, poiché il territorio è parte integrante del prodotto collocato sul mercato. Di conseguenza, mentre nel settore industriale i cambiamenti tecnologici o nelle preferenze dei consumatori vengono assorbiti attraverso la sostituzione dei vecchi stabilimenti, in quello turistico per fare innovazione occorre ri-progettare la città stessa e renderla capace di incarnare e rappresentare un nuovo prodotto.
P.Battilani (2010). Le città da vendere: trasformazioni urbane e costruzione del prodotto turistico a Rimini. BOLOGNA : Bononia University Press.
Le città da vendere: trasformazioni urbane e costruzione del prodotto turistico a Rimini
BATTILANI, PATRIZIA
2010
Abstract
Introduzione- Quanto il turismo di massa ha cambiato le città? Qual è stata la capacità di governare lo sviluppo turistico da parte delle amministrazioni comunali? Che ruolo hanno svolto i piani regolatori generali? Cercheremo di rispondere a queste domande analizzando il caso di Rimini, una delle città simbolo del turismo di massa nel nostro paese. Per meglio comprendere quanto andremo a narrare nei paragrafi successivi è, tuttavia, importante portare l’attenzione su una particolarità che contraddistingue in modo inequivocabile le città turistiche da quelle industriali e residenziali. La città turistica è nata con la rivoluzione industriale, come espressione di quella specializzazione funzionale dei centri urbani che ha accompagnato la crescita economica dei paesi occidentali: da un lato le città in cui tutto era finalizzato alla produzione o alla riproduzione del lavoro dall’altro quelle incentrate su una visione ludica dello spazio. In entrambi i casi una parte crescente del territorio nonché della vita economica venne riservato alle attività extra-agricole. Tuttavia assai diverso fu il rapporto che, nei due modelli di città, si costruì fra il territorio e il mercato dei prodotti o dei servizi. Infatti, mentre in quelle industriali il territorio si limita ad ospitare le strutture che consentono la produzione e lo scambio di prodotti o servizi in quelle di villeggiatura è la città stessa ad essere offerta ai clienti, cioè ai turisti, poiché il territorio è parte integrante del prodotto collocato sul mercato. Di conseguenza, mentre nel settore industriale i cambiamenti tecnologici o nelle preferenze dei consumatori vengono assorbiti attraverso la sostituzione dei vecchi stabilimenti, in quello turistico per fare innovazione occorre ri-progettare la città stessa e renderla capace di incarnare e rappresentare un nuovo prodotto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.