A dispetto delle dichiarazioni di principio che legano indissolubilmente un monumento al suo contesto, anche la storiografia locale si è sempre occupata poco delle vicende edilizie dell’area su cui, alla fine del XV sec., venne costruito il Tempio malatestiano, quasi sempre fotografato, nei libri di storia dell’architettura, come isolato capolavoro del rinascimento italiano. Il saggio intende ripercorrere sommariamente le vicende che hanno segnato la vita di questa parte di Rimini a partire dalla dominazione romana sino ai nostri giorni. L’area occupata dell’isolato su cui sorge la fabbrica albertiana corrisponde a circa due insulae dell’antica Ariminum, su questa si insediarono nel medioevo i Francescani che costruirono un articolato complesso conventuale, che, con le soppressioni napoleoniche, fu trasformato prima in caserma poi in museo. L’edificio, come del resto i due terzi della città, venne totalmente distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale: sul sedime dell’antico complesso venne parzialmente realizzato negli anni ’80 il nuovo vescovado su progetto dello studio BBPR.
A.Ugolini (2010). Domus, conventi, mercati e rovine. Appunti sulla storia dell‘isolato del Tempio Malatestiano,. BOLOGNA : Clueb.
Domus, conventi, mercati e rovine. Appunti sulla storia dell‘isolato del Tempio Malatestiano,
UGOLINI, ANDREA
2010
Abstract
A dispetto delle dichiarazioni di principio che legano indissolubilmente un monumento al suo contesto, anche la storiografia locale si è sempre occupata poco delle vicende edilizie dell’area su cui, alla fine del XV sec., venne costruito il Tempio malatestiano, quasi sempre fotografato, nei libri di storia dell’architettura, come isolato capolavoro del rinascimento italiano. Il saggio intende ripercorrere sommariamente le vicende che hanno segnato la vita di questa parte di Rimini a partire dalla dominazione romana sino ai nostri giorni. L’area occupata dell’isolato su cui sorge la fabbrica albertiana corrisponde a circa due insulae dell’antica Ariminum, su questa si insediarono nel medioevo i Francescani che costruirono un articolato complesso conventuale, che, con le soppressioni napoleoniche, fu trasformato prima in caserma poi in museo. L’edificio, come del resto i due terzi della città, venne totalmente distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale: sul sedime dell’antico complesso venne parzialmente realizzato negli anni ’80 il nuovo vescovado su progetto dello studio BBPR.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.