1. La rivista vuole essere un laboratorio di teoria. Nel presente panorama intellettuale, in particolare quello italiano, la dimensione teorica nelle scienze sociali sembra essere sempre più sottovalutata, in nome di un approccio tecnico e tecnicistico, che punta ad una analisi meramente quantitativa, e spesso acritica, del dato. Nessun pregiudizio, ovviamente, nei confronti della ricerca empirica: ciò che guida la rivista, però, è la volontà di sottolineare l’importanza dell’approccio teorico, la sua inevitabilità. 2. Valorizzazione di un approccio interdisciplinare: si tratta di teoria “sociale” e non, ad esempio, “sociologica”. La rivista ha tra i suoi obiettivi quello di stimolare un approccio anti-specialistico, in nome di un dilettantismo intelligente, capace di rendere complementare il proprio specialismo con quella curiosità intellettuale che sola lo può rendere vivo e fecondo. Punta quindi ad una contaminazione tra diverse discipline (sociologia, filosofia, storia, antropologia, diritto, psicologia sociale, ecc.), nel tentativo di evidenziare quello sfondo problematico comune indagato da tutti questi approcci. 3. Sottolineatura della dimensione critica, tipica delle scienze sociali. In particolare, si mette in evidenza il forte nesso (di ispirazione francofortese) tra teoria e critica: se, da un lato, può esserci teoria senza critica, dall’altro senza teoria non si dà critica sociale.
Luca Guizzardi (In stampa/Attività in corso). Quaderni di teoria sociale.
Quaderni di teoria sociale
Luca Guizzardi
In corso di stampa
Abstract
1. La rivista vuole essere un laboratorio di teoria. Nel presente panorama intellettuale, in particolare quello italiano, la dimensione teorica nelle scienze sociali sembra essere sempre più sottovalutata, in nome di un approccio tecnico e tecnicistico, che punta ad una analisi meramente quantitativa, e spesso acritica, del dato. Nessun pregiudizio, ovviamente, nei confronti della ricerca empirica: ciò che guida la rivista, però, è la volontà di sottolineare l’importanza dell’approccio teorico, la sua inevitabilità. 2. Valorizzazione di un approccio interdisciplinare: si tratta di teoria “sociale” e non, ad esempio, “sociologica”. La rivista ha tra i suoi obiettivi quello di stimolare un approccio anti-specialistico, in nome di un dilettantismo intelligente, capace di rendere complementare il proprio specialismo con quella curiosità intellettuale che sola lo può rendere vivo e fecondo. Punta quindi ad una contaminazione tra diverse discipline (sociologia, filosofia, storia, antropologia, diritto, psicologia sociale, ecc.), nel tentativo di evidenziare quello sfondo problematico comune indagato da tutti questi approcci. 3. Sottolineatura della dimensione critica, tipica delle scienze sociali. In particolare, si mette in evidenza il forte nesso (di ispirazione francofortese) tra teoria e critica: se, da un lato, può esserci teoria senza critica, dall’altro senza teoria non si dà critica sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.