Con la continuazione della guerra in Ucraina ad est, lo scoppio della guerra a Gaza a sud e le tensioni in Europa sul versante della politica economico-finanziaria, il 2023 è stato un anno nel quale la politica estera ha assorbito molte delle energie del governo Meloni. Insediatosi in un clima di nervosismo e preoccupazione da par-te di numerosi partner e media internazionali, dopo una campagna elettorale dai toni euroscettici e una preoccupante vicinanza a forze «illiberali»-da Viktor Orbán e Marine Le Pen fino al Cremlino-il governo a guida Giorgia Meloni ha voluto rassicurare partner e mercati circa la volontà di rispettare gli impegni internazionali e mantenere l'orientamento euro-atlantico dell'Italia. Capitalizzando su un iniziale successo comunicativo, nel 2023 il governo ha proceduto a definire un'agenda di poli-tica estera particolarmente densa e multi-vettoriale, trainata da un cospicuo coinvolgimento personale della presidente del Consiglio. L'azione di politica estera del governo Meloni si è focalizzata geograficamente su Unione europea (Ue), Stati Uniti, Mediterraneo allargato e Indo-Pacifico-toccando un ampio ventaglio di dossier, talvolta sovrapposti, entro il più ampio quadro della competizione tra grandi potenze. Tra questi, i più importanti sono stati la sfida migratoria, la sicurezza energetica, nonché le guerre russo-ucraina e israelo-palestinese. Fin qui, non molto di nuovo rispetto al corso storico della politica estera italiana-ma qual è stata la cifra caratterizzante della politica estera meloniana? Quali elementi di continuità e trasformazione sono individuabili rispetto ai governi precedenti?

Nicolo' Fasola, Sonia Lucarelli (2024). La politica estera «pragmatica» del governo Meloni: tra euronazionalismo, atlantismo e attivismo mediterraneo. Bologna : Il Mulino.

La politica estera «pragmatica» del governo Meloni: tra euronazionalismo, atlantismo e attivismo mediterraneo

Nicolo' Fasola;Sonia Lucarelli
2024

Abstract

Con la continuazione della guerra in Ucraina ad est, lo scoppio della guerra a Gaza a sud e le tensioni in Europa sul versante della politica economico-finanziaria, il 2023 è stato un anno nel quale la politica estera ha assorbito molte delle energie del governo Meloni. Insediatosi in un clima di nervosismo e preoccupazione da par-te di numerosi partner e media internazionali, dopo una campagna elettorale dai toni euroscettici e una preoccupante vicinanza a forze «illiberali»-da Viktor Orbán e Marine Le Pen fino al Cremlino-il governo a guida Giorgia Meloni ha voluto rassicurare partner e mercati circa la volontà di rispettare gli impegni internazionali e mantenere l'orientamento euro-atlantico dell'Italia. Capitalizzando su un iniziale successo comunicativo, nel 2023 il governo ha proceduto a definire un'agenda di poli-tica estera particolarmente densa e multi-vettoriale, trainata da un cospicuo coinvolgimento personale della presidente del Consiglio. L'azione di politica estera del governo Meloni si è focalizzata geograficamente su Unione europea (Ue), Stati Uniti, Mediterraneo allargato e Indo-Pacifico-toccando un ampio ventaglio di dossier, talvolta sovrapposti, entro il più ampio quadro della competizione tra grandi potenze. Tra questi, i più importanti sono stati la sfida migratoria, la sicurezza energetica, nonché le guerre russo-ucraina e israelo-palestinese. Fin qui, non molto di nuovo rispetto al corso storico della politica estera italiana-ma qual è stata la cifra caratterizzante della politica estera meloniana? Quali elementi di continuità e trasformazione sono individuabili rispetto ai governi precedenti?
2024
Politica in Italia 2024: I fatti dell'anno e le interpretazioni
154
171
Nicolo' Fasola, Sonia Lucarelli (2024). La politica estera «pragmatica» del governo Meloni: tra euronazionalismo, atlantismo e attivismo mediterraneo. Bologna : Il Mulino.
Nicolo' Fasola; Sonia Lucarelli
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