Ripensare agli spazi e al tempo educativo in cui curare il corpo e la corporeità riflettendo sull’agire è particolarmente importante. La capacità di organizzare e riorganizzare in modo dinamico e creativo gli spazi educativi indoor – aula, palestra, mura domestiche – o outdoor – giardino della scuola, cortile di casa, parco o ciclabile lascia che i luoghi assumano identità nuove, siano riempiti di senso e motivino le esperienze motorio-educative. L’educazione fisica, sportiva, motoria è, infatti, una responsabilità collettiva sia delle famiglie sia della scuola che del tessuto socio-istituzionale. Non è semplice mantenere con costanza uno stile di vita attivo vivendo in un ambiente – stilisticamente e nutrizionalmente – “obesogenico”, così come sono stati gli anni del COVID-19 e soprattutto dei lockdown. Tuttavia, è la stessa società che moralmente esalta il perseguimento psico-fisico del wellness già in età infantile. Come abbiamo visto, se le disuguaglianze sociali sono “incorporate” nelle famiglie e creano un divario nella possibilità di acquisizione di corretti stili di vita e abitudini alimentari nonostante il fondamentale sostegno delle istituzioni sul territorio, la scuola è l’ambiente che può uniformare le differenze sociali educando e agevolando il consumo energetico, il desiderio e il bisogno di muoversi senza sosta che caratterizzano la natura del bambino.
Maturo A., Plava A. (2023). Attività fisica, sedentarietà e obesità. Milano : FrancoAngeli.
Attività fisica, sedentarietà e obesità
Maturo A.
Primo
;Plava A.
Secondo
2023
Abstract
Ripensare agli spazi e al tempo educativo in cui curare il corpo e la corporeità riflettendo sull’agire è particolarmente importante. La capacità di organizzare e riorganizzare in modo dinamico e creativo gli spazi educativi indoor – aula, palestra, mura domestiche – o outdoor – giardino della scuola, cortile di casa, parco o ciclabile lascia che i luoghi assumano identità nuove, siano riempiti di senso e motivino le esperienze motorio-educative. L’educazione fisica, sportiva, motoria è, infatti, una responsabilità collettiva sia delle famiglie sia della scuola che del tessuto socio-istituzionale. Non è semplice mantenere con costanza uno stile di vita attivo vivendo in un ambiente – stilisticamente e nutrizionalmente – “obesogenico”, così come sono stati gli anni del COVID-19 e soprattutto dei lockdown. Tuttavia, è la stessa società che moralmente esalta il perseguimento psico-fisico del wellness già in età infantile. Come abbiamo visto, se le disuguaglianze sociali sono “incorporate” nelle famiglie e creano un divario nella possibilità di acquisizione di corretti stili di vita e abitudini alimentari nonostante il fondamentale sostegno delle istituzioni sul territorio, la scuola è l’ambiente che può uniformare le differenze sociali educando e agevolando il consumo energetico, il desiderio e il bisogno di muoversi senza sosta che caratterizzano la natura del bambino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.