Il cyberspazio è diventato nel XXI secolo un aspetto cruciale nel campo politico, militare, sociale, finanziario e umano. Secondo i coniugi Alvin e Heidi Toffler l’attuale “era dell’informazione”3 è il prodotto della “terza rivoluzione industriale”. Infatti, la loro tesi futuristica poggia sulla concezione che la storia dell’umanità non è altro che il frutto di un’evoluzione a “ondate”, di cui la “terza ondata” è il risultato del passaggio dalla rivoluzione industriale alla rivoluzione digitale, che attraverso le moderne tecnologie interattive è riuscita a espandersi a livello planetario, abbattendo così i limiti dello spazio e del tempo. L’Information Revolution (teorizzata dai Toffler) ha dato vita a ciò che oggi conosciamo come “spazio cibernetico”, ovvero un ambiente artificiale frutto per eccellenza delle attività umane, la cui natura antropica e artificiale ha contribuito a modellare le dinamiche delle interazioni umane e a superare concetti classici quali la partecipazione e il dibattito politico, il processo decisionale, la pace e la guerra. Proprio l’aspetto bellico (quindi politico) introduce una novità sui generis: l’avvenuta militarizzazione del cyberspazio ha portato all’affermazione di una “quinta dimensione della conflittualità”6, dove il tipo di armi-non militari utilizzate per combattere e gli obiettivi delle stesse fanno dei sistemi informatici (soprattutto quelli civili) i nuovi centri di gravità da proteggere contro un nemico che “agisce nelle ombre” in un ambiente sfumato e asimmetrico.7 1 Non esiste una definizione univoca del termine cyberspazio, in questa ricerca si farà riferimento a tale termine riprendendo la definizione fornita dal Glossario Intelligence redatto dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) il quale, alla voce cyber-space precisa che tale spazio è rappresentabile come “L’insieme delle infrastrutture informatiche interconnesse, comprensivo di hardware, software, dati ed utenti nonché delle relazioni logiche, comunque stabilite, tra di essi. Include tra l’altro internet, reti di comunicazione, sistemi attuatori di processo ed apparecchiature mobili dotate di connessione di rete”. La pervasività e il rilevante impatto delle Information and Communication Technologies (ICT), nonché la crescente interconnessione e interdipendenza globale raggiunta a vari livelli (politico-economico-sociale-finanziario-militare) hanno evidenziato un intrinseco trade- off tra informatizzazione e sicurezza nazionale. Così come l’abbassamento della soglia di accesso alla violenza (dovuto in larga misura all’economicità degli strumenti informatici) e l’assenza di limiti geografici hanno provocato l’“affollamento” dell’arena internazionale, permettendo così l'ingresso nel sistema globale di attori (non-statali, terroristi, individui) un tempo relegati alla periferia della Comunità internazionale. La stessa composizione “geografica” dello spazio cibernetico ha innalzato la consapevolezza da parte dei decisori politici e della società civile che le attività sociali, le stesse relazioni intra e inter nazionali e le nuove minacce si diffondono tramite un medium di gran lunga più mutevole e pervasivo rispetto agli ambienti finora conosciuti. L’odierno campo di battaglia è così diventato anche virtuale e le armi cibernetiche hanno ormai raggiunto la capacità di produrre effetti reali.9 Gli stessi attori delle relazioni internazionali non sono più i classici protagonisti della politica internazionale. Agli Stati infatti si sono affiancati attori privati quali le società multinazionali, i gruppi terroristici o criminali e gli individui, che si confrontano all’interno dell'arena informatica senza un quadro normativo definito. 10 A questo si aggiunge la bassa barriera di accesso alle capacità tecniche e operative nel campo delle ICT e la velocità del progresso tecnologico, tutti aspetti che rendono sempre più complessa l’attribuzione delle responsabilità degli attacchi informatici e la definizione di una efficace strategia deterrente.

Martino, L. (2019). Confidence Building Measures (C.B.M.) in campo Cyber: Attuali limiti e possibile contributo nazionale alla loro condivisione a applicazione. Roma : Centro Alti Studi per la Difesa.

Confidence Building Measures (C.B.M.) in campo Cyber: Attuali limiti e possibile contributo nazionale alla loro condivisione a applicazione

Martino, Luigi
Primo
2019

Abstract

Il cyberspazio è diventato nel XXI secolo un aspetto cruciale nel campo politico, militare, sociale, finanziario e umano. Secondo i coniugi Alvin e Heidi Toffler l’attuale “era dell’informazione”3 è il prodotto della “terza rivoluzione industriale”. Infatti, la loro tesi futuristica poggia sulla concezione che la storia dell’umanità non è altro che il frutto di un’evoluzione a “ondate”, di cui la “terza ondata” è il risultato del passaggio dalla rivoluzione industriale alla rivoluzione digitale, che attraverso le moderne tecnologie interattive è riuscita a espandersi a livello planetario, abbattendo così i limiti dello spazio e del tempo. L’Information Revolution (teorizzata dai Toffler) ha dato vita a ciò che oggi conosciamo come “spazio cibernetico”, ovvero un ambiente artificiale frutto per eccellenza delle attività umane, la cui natura antropica e artificiale ha contribuito a modellare le dinamiche delle interazioni umane e a superare concetti classici quali la partecipazione e il dibattito politico, il processo decisionale, la pace e la guerra. Proprio l’aspetto bellico (quindi politico) introduce una novità sui generis: l’avvenuta militarizzazione del cyberspazio ha portato all’affermazione di una “quinta dimensione della conflittualità”6, dove il tipo di armi-non militari utilizzate per combattere e gli obiettivi delle stesse fanno dei sistemi informatici (soprattutto quelli civili) i nuovi centri di gravità da proteggere contro un nemico che “agisce nelle ombre” in un ambiente sfumato e asimmetrico.7 1 Non esiste una definizione univoca del termine cyberspazio, in questa ricerca si farà riferimento a tale termine riprendendo la definizione fornita dal Glossario Intelligence redatto dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) il quale, alla voce cyber-space precisa che tale spazio è rappresentabile come “L’insieme delle infrastrutture informatiche interconnesse, comprensivo di hardware, software, dati ed utenti nonché delle relazioni logiche, comunque stabilite, tra di essi. Include tra l’altro internet, reti di comunicazione, sistemi attuatori di processo ed apparecchiature mobili dotate di connessione di rete”. La pervasività e il rilevante impatto delle Information and Communication Technologies (ICT), nonché la crescente interconnessione e interdipendenza globale raggiunta a vari livelli (politico-economico-sociale-finanziario-militare) hanno evidenziato un intrinseco trade- off tra informatizzazione e sicurezza nazionale. Così come l’abbassamento della soglia di accesso alla violenza (dovuto in larga misura all’economicità degli strumenti informatici) e l’assenza di limiti geografici hanno provocato l’“affollamento” dell’arena internazionale, permettendo così l'ingresso nel sistema globale di attori (non-statali, terroristi, individui) un tempo relegati alla periferia della Comunità internazionale. La stessa composizione “geografica” dello spazio cibernetico ha innalzato la consapevolezza da parte dei decisori politici e della società civile che le attività sociali, le stesse relazioni intra e inter nazionali e le nuove minacce si diffondono tramite un medium di gran lunga più mutevole e pervasivo rispetto agli ambienti finora conosciuti. L’odierno campo di battaglia è così diventato anche virtuale e le armi cibernetiche hanno ormai raggiunto la capacità di produrre effetti reali.9 Gli stessi attori delle relazioni internazionali non sono più i classici protagonisti della politica internazionale. Agli Stati infatti si sono affiancati attori privati quali le società multinazionali, i gruppi terroristici o criminali e gli individui, che si confrontano all’interno dell'arena informatica senza un quadro normativo definito. 10 A questo si aggiunge la bassa barriera di accesso alle capacità tecniche e operative nel campo delle ICT e la velocità del progresso tecnologico, tutti aspetti che rendono sempre più complessa l’attribuzione delle responsabilità degli attacchi informatici e la definizione di una efficace strategia deterrente.
2019
60
9788831203005
Martino, L. (2019). Confidence Building Measures (C.B.M.) in campo Cyber: Attuali limiti e possibile contributo nazionale alla loro condivisione a applicazione. Roma : Centro Alti Studi per la Difesa.
Martino, Luigi
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