La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova i governi nazionali, costretti a ricorrere a misure mai prese in precedenza. Se molti governi in Europa hanno avuto la possibilità di prendere come riferimento, almeno nella prima fase della pandemia, le politiche implementate altrove, lo stesso non si può dire per il governo italiano. Poiché i primi casi di Covid-19 in Europa si sono registrati proprio in Italia, e conseguentemente l’emergenza è iniziata prima rispetto agli altri paesi europei, le straordinarie decisioni prese dal governo italiano in data 8 e 9 marzo 2020 con l’introduzione delle inedite misure di lockdown non potevano basarsi su situazioni analoghe nei contesti di democrazie liberali. All’interno di questo quadro, è interessante indagare quale sia stata la valutazione dell’opinione pubblica sull’operato dei governi. Usiamo appositamente il plurale (governi) perché nell’anno della pandemia da Covid-19 l’Italia ha vissuto anche una crisi politica che si è andata ad aggiungere a quella sanitaria ed economica, portando alla caduta del governo Conte II e alla successiva nascita del governo Draghi di unità nazionale (o quasi). Infatti, come le cronache politiche hanno raccontato con dovizia di particolari, una delle componenti della maggioranza che sosteneva il secondo governo di Giuseppe Conte, ossia Italia Viva (Iv) di Matteo Renzi, ha deciso di rompere nel gennaio 2021 con i partner di maggioranza – Movimento 5 Stelle (M5s), Partito Democratico (Pd) e Liberi e Uguali (Leu) – sul punto della governance e della definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da presentare all’Unione Europea. Da qui poi la caduta del governo e l’arrivo a Palazzo Chigi dell’ex presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che ha formato un esecutivo tecnico-politico con l’ingresso al governo anche dei partiti del centrodestra, con l’eccezione di Fratelli d’Italia (FdI). Entrambi gli esecutivi, in ogni modo, hanno dovuto cimentarsi con la gestione dell’emergenza sanitaria ed economica: il governo Conte II in particolare ha dovuto gestire lo scoppio della pandemia a fine febbraio 2020, con l’adozione delle misure di lockdown nazionale (marzo-inizio maggio 2020) per frenare la diffusione dei contagi e poi la seconda ondata della pandemia nell’autunno-inverno 2020-21, con l’istituzione dell’Italia divisa in zone differenti a seconda del livello di emergenza e l’inizio della campagna vaccinale. Ma anche il governo Draghi ha dovuto fronteggiare la nuova ondata pandemica nella primavera 2021, inasprendo le restrizioni a partire da metà marzo con l’abrogazione delle zone gialle (che prevedevano il libero spostamento all’interno della regione) e ulteriori restrizioni generalizzate a livello nazionale durante le festività pasquali ad inizio aprile 2021, per poi iniziare una fase di riapertura graduale del Paese in concomitanza con l’avanzamento della campagna vaccinale. Tutti questi interventi hanno ovviamente impattato sulla vita delle persone, in primis sulle categorie economiche oggetto delle chiusure o restrizioni. Di conseguenza, entrambi i governi hanno dovuto occuparsi anche delle misure di sostegno economico verso le categorie più colpite e in generale di supporto a un’economia entrata in profonda recessione. Come la dinamica di questi eventi ha impattato sulle valutazioni dell’operato dei (due) governi da parte dei cittadini italiani? E in che maniera i giudizi risentono delle opinioni politiche? Questo capitolo vuole fornire una risposta a queste domande indagando quali meccanismi possano avere influenzato il giudizio sull’operato dei governi, che negli studi elettorali è una delle cosiddette variabili di breve periodo più vicine alla decisione elettorale (Bellucci e Segatti 2010). Per capire cosa influenzi tali giudizi in un contesto emergenziale come quello attuale, evidenziamo tre possibili fattori esplicativi in base alla letteratura: 1) l’effetto rally around the flag (“stringersi intorno alla bandiera”, si veda Mueller 1970), ossia l’emergenza e lo straordinario senso di insicurezza spingono in alto il consenso del governo al di là dell’operato effettivo di quest’ultimo; 2) la valutazione delle prestazioni (che può determinare un calo della popolarità dei governi se il giudizio è negativo o viceversa un aumento della popolarità se il giudizio è positivo, si veda Dalton, Farrell e McAllister 2011); 3) il “ciclo di popolarità dei governi” (Miller e Mackie 1973, Tufte 1975; Shugart 1995), che presuppone un andamento ciclico della popolarità dei governi nel corso di un mandato, e quindi del sostegno da parte degli elettori dei partiti al governo. Pertanto, nel capitolo analizzeremo come è stato valutato l’operato dei due governi (Conte e Draghi) durante l’emergenza Coronavirus e se le possibili spiegazioni di tali giudizi variano da un governo all’altro sulla base dei dati raccolti dall’indagine ResPOnsE Covid-19.

L’apparente paradosso della valutazione dei due governi durante la pandemia / Ladini R., Maggini N.. - ELETTRONICO. - 40:(2021), pp. 137-148.

L’apparente paradosso della valutazione dei due governi durante la pandemia

Maggini N.
Secondo
2021

Abstract

La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova i governi nazionali, costretti a ricorrere a misure mai prese in precedenza. Se molti governi in Europa hanno avuto la possibilità di prendere come riferimento, almeno nella prima fase della pandemia, le politiche implementate altrove, lo stesso non si può dire per il governo italiano. Poiché i primi casi di Covid-19 in Europa si sono registrati proprio in Italia, e conseguentemente l’emergenza è iniziata prima rispetto agli altri paesi europei, le straordinarie decisioni prese dal governo italiano in data 8 e 9 marzo 2020 con l’introduzione delle inedite misure di lockdown non potevano basarsi su situazioni analoghe nei contesti di democrazie liberali. All’interno di questo quadro, è interessante indagare quale sia stata la valutazione dell’opinione pubblica sull’operato dei governi. Usiamo appositamente il plurale (governi) perché nell’anno della pandemia da Covid-19 l’Italia ha vissuto anche una crisi politica che si è andata ad aggiungere a quella sanitaria ed economica, portando alla caduta del governo Conte II e alla successiva nascita del governo Draghi di unità nazionale (o quasi). Infatti, come le cronache politiche hanno raccontato con dovizia di particolari, una delle componenti della maggioranza che sosteneva il secondo governo di Giuseppe Conte, ossia Italia Viva (Iv) di Matteo Renzi, ha deciso di rompere nel gennaio 2021 con i partner di maggioranza – Movimento 5 Stelle (M5s), Partito Democratico (Pd) e Liberi e Uguali (Leu) – sul punto della governance e della definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da presentare all’Unione Europea. Da qui poi la caduta del governo e l’arrivo a Palazzo Chigi dell’ex presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che ha formato un esecutivo tecnico-politico con l’ingresso al governo anche dei partiti del centrodestra, con l’eccezione di Fratelli d’Italia (FdI). Entrambi gli esecutivi, in ogni modo, hanno dovuto cimentarsi con la gestione dell’emergenza sanitaria ed economica: il governo Conte II in particolare ha dovuto gestire lo scoppio della pandemia a fine febbraio 2020, con l’adozione delle misure di lockdown nazionale (marzo-inizio maggio 2020) per frenare la diffusione dei contagi e poi la seconda ondata della pandemia nell’autunno-inverno 2020-21, con l’istituzione dell’Italia divisa in zone differenti a seconda del livello di emergenza e l’inizio della campagna vaccinale. Ma anche il governo Draghi ha dovuto fronteggiare la nuova ondata pandemica nella primavera 2021, inasprendo le restrizioni a partire da metà marzo con l’abrogazione delle zone gialle (che prevedevano il libero spostamento all’interno della regione) e ulteriori restrizioni generalizzate a livello nazionale durante le festività pasquali ad inizio aprile 2021, per poi iniziare una fase di riapertura graduale del Paese in concomitanza con l’avanzamento della campagna vaccinale. Tutti questi interventi hanno ovviamente impattato sulla vita delle persone, in primis sulle categorie economiche oggetto delle chiusure o restrizioni. Di conseguenza, entrambi i governi hanno dovuto occuparsi anche delle misure di sostegno economico verso le categorie più colpite e in generale di supporto a un’economia entrata in profonda recessione. Come la dinamica di questi eventi ha impattato sulle valutazioni dell’operato dei (due) governi da parte dei cittadini italiani? E in che maniera i giudizi risentono delle opinioni politiche? Questo capitolo vuole fornire una risposta a queste domande indagando quali meccanismi possano avere influenzato il giudizio sull’operato dei governi, che negli studi elettorali è una delle cosiddette variabili di breve periodo più vicine alla decisione elettorale (Bellucci e Segatti 2010). Per capire cosa influenzi tali giudizi in un contesto emergenziale come quello attuale, evidenziamo tre possibili fattori esplicativi in base alla letteratura: 1) l’effetto rally around the flag (“stringersi intorno alla bandiera”, si veda Mueller 1970), ossia l’emergenza e lo straordinario senso di insicurezza spingono in alto il consenso del governo al di là dell’operato effettivo di quest’ultimo; 2) la valutazione delle prestazioni (che può determinare un calo della popolarità dei governi se il giudizio è negativo o viceversa un aumento della popolarità se il giudizio è positivo, si veda Dalton, Farrell e McAllister 2011); 3) il “ciclo di popolarità dei governi” (Miller e Mackie 1973, Tufte 1975; Shugart 1995), che presuppone un andamento ciclico della popolarità dei governi nel corso di un mandato, e quindi del sostegno da parte degli elettori dei partiti al governo. Pertanto, nel capitolo analizzeremo come è stato valutato l’operato dei due governi (Conte e Draghi) durante l’emergenza Coronavirus e se le possibili spiegazioni di tali giudizi variano da un governo all’altro sulla base dei dati raccolti dall’indagine ResPOnsE Covid-19.
2021
Come siamo cambiati? Opinioni, orientamenti politici, preferenze di voto alla prova della pandemia
137
148
L’apparente paradosso della valutazione dei due governi durante la pandemia / Ladini R., Maggini N.. - ELETTRONICO. - 40:(2021), pp. 137-148.
Ladini R., Maggini N.
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