Il decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 145 recepisce la direttiva 2013/30/UE, relativa alla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, con la quale la Commissione Europea ha fissato gli standard minimi di sicurezza per la prospezione, la ricerca e la produzione di idrocarburi in mare. La presente Relazione illustra l’attività svolta nell’anno 2023 dal Comitato per la sicurezza delle operazioni a mare. II Comitato opera quale autorità competente in materia ai sensi dell’art. 8 del predetto decreto. Le funzioni e la struttura del Comitato sono tuttora fissate dal D.Lgs. 145/2015, ma attendono di essere aggiornate alla luce del recente Regolamento di organizzazione del Ministero della transizione ecologica (art. 9 DPCM 27 luglio 2021, n.128). Analogo aggiornamento è in atto per il DPCM 27 settembre 2016 recante le “Modalità di funzionamento del comitato per la sicurezza delle operazioni a mare”. Dopo avere descritto il quadro generale entro cui opera il Comitato, la Relazione riporta l’attività svolta, descrivendo: (1) gli impianti esistenti al 2023; (2) gli impianti in dismissione mineraria al 2023; (3) le ore effettive lavorate e le produzioni di gas e di petrolio nel 2023. Numero totale di ore lavorative effettive in mare per tutti gli impianti: .3.011.307 h; o Produzione totale: 1,65 MTEP; o Produzione di petrolio a mare: 0,38 MTEP (per confronto anno 2021 0,43 MTEP, anno 2020, 0.44 MTEP, anno 2019 0.45 MTEP, anno 2018: 0,54 MTEP, anno 2018, 2017: 0,72 MTEP); o Produzione di gas a mare: 1,50 GSMC . (4) le ispezioni effettuate dalle amministrazioni componenti il Comitato nel 2023; (5) i dati relativi agli incidenti occorsi nel 2023: sono stati registrati 2 infortuni (1 lieve e 1 grave) e nessun infortunio fatale. (6) una sintesi cumulativa degli ultimi 8 anni (2016 -2023) dei dati relativi alle ore effettive lavorate, produzioni, ispezioni, e incidenti (per la prima volta tale sintesi viene riportata rispetto alle precedenti Relazioni trasmesse al Parlamento). I dati raccolti mostrano che casi di infortunio si sono verificati in tutti gli anni analizzati. Il numero degli infortuni non deve essere considerato in termini assoluti, poiché è, in generale, funzione dell'esposizione dei lavoratori alle diverse attività svolte. Il “Lost Time Injury Frequency” (LTIF) è un indicatore consolidato per la valutazione dei rischi professionali: esso descrive la frequenza degli incidenti che hanno causato un incidente. Misura il numero di eventi incidentali mortali e non mortali avvenuti in un periodo di esposizione convenzionale di 1.000.000 di ore (UNI EN 7249:2007). L’equazione che descrive l’indice LTIF è data da: LTIF = N/E × 10^6, dove N identifica il numero di eventi infortunistici avvenuti nel periodo di esposizione considerato, ed E rappresenta una misura di esposizione al rischio, in questo caso, le ore lavorate dagli operatori in attività offshore. Il termine 10^6 è semplicemente un fattore moltiplicativo che rende leggibile il numero. Il valore medio di LTIF nel periodo di 8 anni è 2,0. In altre parole, mediando i valori degli eventi incidentali sul monte ore lavorato negli ultimi 8 anni (2016-2023) di attività offshore, emerge che per ogni milione di ore lavorate sono occorsi 2 incidenti. (7) l’attività in collaborazione con la Commissione europea. A livello Europeo si continua ad attendere la annunciata revisione della Direttiva Europea 2013/30/EU. Rimangono valide le osservazioni che questo Comitato ha raccolto in Relazioni precedenti, a cui si aggiungono temi legati a: (i) recenti sviluppi in materia di sicurezza offshore, incidenti, esperienze comuni, buone pratiche e dismissione di piattaforme; studio finanziato dalla Commissione Europea dal titolo: Study on Decommissioning of offshore oil and gas installations: a technical, legal and political. (ii) Prevenzione da attacchi informatici e fisici (cyber-physical attacks) a impianti-piattaforme/oleodotti: iniziative della Commissione europea;. (iii) l’analisi costi e benefici, partecipazione pubblica, responsabilità civile e garanzie finanziarie. (iv) inoltre, con la Commissione Europea si sta continuando a lavorare congiuntamente alle autorità competenti europee per i necessari approfondimenti ed aggiornamenti ai Piani di Risposta Esterne all'Emergenze, che fanno seguito a due precedenti del Joint Research Center per la Commissione (I) - Overview of Member States compliance with the requirements of Directive 2013/30/EU concerning External Offshore Emergency Response Plans, JRC, 2018); (II)- External emergency response plans: best practices and suggested guidelines , JRC, 2018). (8) Inoltre, la Relazione riporta i vari documenti prodotti dal Comitato in riferimento: (a) alle proprie modalità di funzionamento e priorità di azione; (b) alle linee guida per la redazione della relazione sui grandi rischi; (c) alle comunicazioni alla Commissione europea sullo stato e la sicurezza delle attività minerarie in mare nel settore degli idrocarburi; (d) ai documenti di consultazione tripartita tra gli operatori, le rappresentanze sindacali e l’autorità competente; (e) a ulteriori documenti e alle prospettive future, (d) alle carte dei titoli minerari vigenti con relativi impianti.

Relazione sullo stato e la sicurezza delle attività minerarie in mare nel settore degli idrocarburi (Anno 2023), Senato della Repubblica, Atti parlamentari XIX Legislatura, Doc. CCVI, n.2, Roma, 16 marzo 2024, 202 pp. https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/436818.pdf / EZIO MESINI. - STAMPA. - (2024), pp. 1-202.

Relazione sullo stato e la sicurezza delle attività minerarie in mare nel settore degli idrocarburi (Anno 2023), Senato della Repubblica, Atti parlamentari XIX Legislatura, Doc. CCVI, n.2, Roma, 16 marzo 2024, 202 pp. https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/436818.pdf

EZIO MESINI
2024

Abstract

Il decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 145 recepisce la direttiva 2013/30/UE, relativa alla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, con la quale la Commissione Europea ha fissato gli standard minimi di sicurezza per la prospezione, la ricerca e la produzione di idrocarburi in mare. La presente Relazione illustra l’attività svolta nell’anno 2023 dal Comitato per la sicurezza delle operazioni a mare. II Comitato opera quale autorità competente in materia ai sensi dell’art. 8 del predetto decreto. Le funzioni e la struttura del Comitato sono tuttora fissate dal D.Lgs. 145/2015, ma attendono di essere aggiornate alla luce del recente Regolamento di organizzazione del Ministero della transizione ecologica (art. 9 DPCM 27 luglio 2021, n.128). Analogo aggiornamento è in atto per il DPCM 27 settembre 2016 recante le “Modalità di funzionamento del comitato per la sicurezza delle operazioni a mare”. Dopo avere descritto il quadro generale entro cui opera il Comitato, la Relazione riporta l’attività svolta, descrivendo: (1) gli impianti esistenti al 2023; (2) gli impianti in dismissione mineraria al 2023; (3) le ore effettive lavorate e le produzioni di gas e di petrolio nel 2023. Numero totale di ore lavorative effettive in mare per tutti gli impianti: .3.011.307 h; o Produzione totale: 1,65 MTEP; o Produzione di petrolio a mare: 0,38 MTEP (per confronto anno 2021 0,43 MTEP, anno 2020, 0.44 MTEP, anno 2019 0.45 MTEP, anno 2018: 0,54 MTEP, anno 2018, 2017: 0,72 MTEP); o Produzione di gas a mare: 1,50 GSMC . (4) le ispezioni effettuate dalle amministrazioni componenti il Comitato nel 2023; (5) i dati relativi agli incidenti occorsi nel 2023: sono stati registrati 2 infortuni (1 lieve e 1 grave) e nessun infortunio fatale. (6) una sintesi cumulativa degli ultimi 8 anni (2016 -2023) dei dati relativi alle ore effettive lavorate, produzioni, ispezioni, e incidenti (per la prima volta tale sintesi viene riportata rispetto alle precedenti Relazioni trasmesse al Parlamento). I dati raccolti mostrano che casi di infortunio si sono verificati in tutti gli anni analizzati. Il numero degli infortuni non deve essere considerato in termini assoluti, poiché è, in generale, funzione dell'esposizione dei lavoratori alle diverse attività svolte. Il “Lost Time Injury Frequency” (LTIF) è un indicatore consolidato per la valutazione dei rischi professionali: esso descrive la frequenza degli incidenti che hanno causato un incidente. Misura il numero di eventi incidentali mortali e non mortali avvenuti in un periodo di esposizione convenzionale di 1.000.000 di ore (UNI EN 7249:2007). L’equazione che descrive l’indice LTIF è data da: LTIF = N/E × 10^6, dove N identifica il numero di eventi infortunistici avvenuti nel periodo di esposizione considerato, ed E rappresenta una misura di esposizione al rischio, in questo caso, le ore lavorate dagli operatori in attività offshore. Il termine 10^6 è semplicemente un fattore moltiplicativo che rende leggibile il numero. Il valore medio di LTIF nel periodo di 8 anni è 2,0. In altre parole, mediando i valori degli eventi incidentali sul monte ore lavorato negli ultimi 8 anni (2016-2023) di attività offshore, emerge che per ogni milione di ore lavorate sono occorsi 2 incidenti. (7) l’attività in collaborazione con la Commissione europea. A livello Europeo si continua ad attendere la annunciata revisione della Direttiva Europea 2013/30/EU. Rimangono valide le osservazioni che questo Comitato ha raccolto in Relazioni precedenti, a cui si aggiungono temi legati a: (i) recenti sviluppi in materia di sicurezza offshore, incidenti, esperienze comuni, buone pratiche e dismissione di piattaforme; studio finanziato dalla Commissione Europea dal titolo: Study on Decommissioning of offshore oil and gas installations: a technical, legal and political. (ii) Prevenzione da attacchi informatici e fisici (cyber-physical attacks) a impianti-piattaforme/oleodotti: iniziative della Commissione europea;. (iii) l’analisi costi e benefici, partecipazione pubblica, responsabilità civile e garanzie finanziarie. (iv) inoltre, con la Commissione Europea si sta continuando a lavorare congiuntamente alle autorità competenti europee per i necessari approfondimenti ed aggiornamenti ai Piani di Risposta Esterne all'Emergenze, che fanno seguito a due precedenti del Joint Research Center per la Commissione (I) - Overview of Member States compliance with the requirements of Directive 2013/30/EU concerning External Offshore Emergency Response Plans, JRC, 2018); (II)- External emergency response plans: best practices and suggested guidelines , JRC, 2018). (8) Inoltre, la Relazione riporta i vari documenti prodotti dal Comitato in riferimento: (a) alle proprie modalità di funzionamento e priorità di azione; (b) alle linee guida per la redazione della relazione sui grandi rischi; (c) alle comunicazioni alla Commissione europea sullo stato e la sicurezza delle attività minerarie in mare nel settore degli idrocarburi; (d) ai documenti di consultazione tripartita tra gli operatori, le rappresentanze sindacali e l’autorità competente; (e) a ulteriori documenti e alle prospettive future, (d) alle carte dei titoli minerari vigenti con relativi impianti.
2024
202
Relazione sullo stato e la sicurezza delle attività minerarie in mare nel settore degli idrocarburi (Anno 2023), Senato della Repubblica, Atti parlamentari XIX Legislatura, Doc. CCVI, n.2, Roma, 16 marzo 2024, 202 pp. https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/436818.pdf / EZIO MESINI. - STAMPA. - (2024), pp. 1-202.
EZIO MESINI
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